Fonti rinnovabili: molto maggiori i benefici rispetto ai costi (comunicato stampa di Assorinnovabili)

Fonti rinnovabili: molto maggiori i benefici rispetto ai costi (comunicato stampa di Assorinnovabili)

A seguito dell'audizione dello scorso 22 aprile in Senato circa i prezzi dell'energia in Italia (scarica qui la memoria), su alcuni mezzi di comunicazione sono comparsi nuovi articoli che stigmatizzano i costi delle fonti energetiche rinnovabili.

La motivazione di tutto questo accanimento è al minimo curiosa, considerando che (dal Comunicato stampa di Assorinnovabili) "il saldo tra i costi sostenuti per lo sviluppo delle energie rinnovabili e i benefici che ne derivano è ampiamente positivo: attualizzando ad oggi i flussi è quantificabile tra i 30 e i 60 miliardi di euro, senza considerare i benefici per l’ambiente e quindi la salute che da soli valgono prudenzialmente tra i 2 e i 3 miliardi di euro all’anno".

Oltre a ciò Assorinnovabili precisa che: "Allo stesso tempo proprio la crescita di alcune rinnovabili (come eolico, fotovoltaico e piccolo idroelettrico) ha contribuito alla riduzione del prezzo dell'energia elettrica all’ingrosso, che da circa 75 €/MWh nel 2011 è passato ai poco più di 50 €/MWh attuali.
Fonti-rinnovabili-mondoSi calcola che nel solo triennio 2012-14 l’apporto di eolico e fotovoltaico, che per loro natura hanno un costo variabile molto ridotto (non hanno costi di approvvigionamento a differenza delle energie fossili che bruciano materie prime costose e inquinanti).
"

Senza considerare poi i "benefici in termini di ricadute economiche e occupazionali lungo tutta la filiera: da qui al 2030, le attività dirette (generazione di energia) e indirette (installazione, manutenzione, approvvigionamenti di materie prime) garantiranno un valore aggiunto per l'Italia tra 136 e 174 miliardi di euro (fonte Althesys-Greenpeace)", creando "oltre 80.000 posti di lavoro stabili".

Se è pur vero che "...sulla componente della bolletta A3 incida il sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili, un sostegno che negli ultimi anni ha raggiunto la cifra di circa 12 miliardi di euro (non 15 come riportato da Libero) e che per una famiglia media italiana si traduce in circa 90 € all'anno (ovvero 25 centesimi al giorno)", d'altra parte è anche vero che ".....l'energia convenzionale costa meno di quella verde è perché gode di incentivi, tra diretti e indiretti, persino maggiori di quelli elargiti per la produzione di energia pulita.

Carbone_fotoGas, carbone e petrolio che inquinano l'aria, danneggiano la salute, e che sono la principale causa dei cambiamenti climatici hanno ricevuto nel 2013 oltre 12 miliardi di sussidi in Italia tra autotrasportatori, centrali a fonti fossili, imprese energivore, sconti e regali per le trivellazioni (fonte Legambiente).
E a livello mondiale, purtroppo, la storia non cambia: le energie fossili hanno goduto e godono di sussidi che sono oltre quattro volte superiori (550 miliardi di dollari contro i 120 delle rinnovabili) agli incentivi che vengono erogati per promuovere le fonti rinnovabili
".

Basti solo ricordare la storia del Cip 6/92 e della incredibile incentivazione alle "fonti assimilate a rinnovabili"!

Prosegue Assorinnovabili: "Se si considera il sostegno implicito di cui godono le fonti fossili grazie alla socializzazione dei danni ambientali, sociali ed economici derivanti dalle loro esternalità negative in termini di impatto ambientale, cambiamento climatico e di danni alla salute umana, emerge come produrre energia utilizzando le fonti fossili costi certamente di più rispetto alla produzione da fonti rinnovabili".

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In particolare, vi è ampio consenso tra i tecnici e gli scienziati sul fatto che questi costi siano largamente maggiori rispetto all’attuale prezzo della CO2 nei mercati ETS e dovrebbero essere prudenzialmente non inferiori ai 40-45 euro per tonnellata di CO2 (secondo le stime del Governo Statunitense e della Commissione Europea).

Un nuovo serio e dettagliato studio dell’Università di Stanford individua in addirittura 190 euro per tonnellata di CO2".

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Cogliamo allora l'occasione per ricordare la grande campagna di disinvestimento dalle fonti fossili, sicuramente mossa da questioni etiche ma anche da logiche prettamente e puramente economiche!


Lo Staff di Rete Clima®

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