Il climagate era una bufala montata ad arte dai negazionisti climatici: “assolto” Michael Mann

Il presunto scaldalo della manipolazione dei dati climatici per amplificare falsamente il climate change (noto con il nome di Climagate) non esiste.

Non è mai esistito.

E’ stato solo un pretesto per creare confusione e disinformazione circa il cambiamento climatico, il più serio rischio ambientale dell’era moderna purtroppo spesso negato e ridotto ad una barzelletta da parte di chi non vuole cambiare i paradigmi  di questo modello si sviluppo (che consuma l’ambiente e ne altera gli equilibri in maniera pericolosissima per l’uomo stesso).

La notizia è che anche secondo la Commissione d'inchiesta istituita nel 2009 dall'NSF (National Science Foundation) su Michael Mann ed i suoi collaboratori il fatto non sussiste.

Quindi il Climagate è un caso chiuso.

Ma chi è Michael Mann? Si tratta di un climatologo che ha studiato le temperature del passato analizzando gli anelli di crescita degli alberi, arrivando a realizzare un celebre grafico molto utilizzato e “famoso” nel campo delle scienze collegate al cambiamento climatico (utilizzato anche nel film “Una scomoda verità”, di Al Gore) soprannominato hockey stick ("la mazza da hockey").

Nel novembre 2009 Mann diventa tristemente ed impropriamente “famoso” quando vengono pubblicate alcune e-mail sottratte illegalmente agli archivi della University of Anglia da cui viene montato artificiosamente il Climagate, nella cui folle formulazione accusatoria Mann e collaboratori avrebbero consapevolmente manipolato i dati climatici per poter dimostrare il collegamento tra l'evoluzione umana e il riscaldamento globale.

Ma per fortuna oggi, dopo che già altri organi come il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) avevano accertato l'innocenza degli scienziati, anche il recente rapporto dell'NSF li dichiara innocenti.

Qui un estratto dal report: “All’unanimità, un comitato d’indagine composto da universitari con credenziali impeccabili ha stabilito che il dott. Michael E. Mann non ha mai commesso né partecipato direttamente o indirettamente ad azioni che si discostino seriamente dalle pratiche adottate dalla comunità accademica nel proporre, condurre o riferire ricerche, o altre attività di studio (…). Mancando qualsiasi diretta evidenza di inadempienza professionale, come definita dal Codice Deontologico per la Ricerca della NSF, chiudiamo questa indagine ed escludiamo ulteriori azioni in merito”.

Significative le parole di James Fallows su The Atlantic: “Uno scienziato serio è stato umiliato, senza alcuna base, principalmente perché il suo lavoro influisce sulla politica. Le assoluzioni di rado ottengono la stessa pubblicità delle accuse originali. Il fatto che qualsiasi organismo scientifico che abbia analizzato il lavoro di Mann lo abbia interamente discolpato merita invece pubblicità ed enfasi. [...] Mann non è un truffatore”.

Ricordiamo come il grafico di Mann abbia aiutato l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) nel suo “impegno profuso nella costruzione e nella divulgazione di una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici antropogenici, e nel porre le basi per le misure che sono necessarie per contrastarli”: questa è un estratto della motivazione che ha portato l’IPCC e l'ex Vice-Presidente degli Stati Uniti (al Gore) il Nobel per la pace del 2007…….scusate se è poco!

 

Lo Staff di Rete Clima®