DL sviluppo: salvo il 55%, introdotto il capacity payment, incentivi per veicoli elettrici ed ibridi

DL sviluppo: salvo il 55%, introdotto il capacity payment, incentivi per veicoli elettrici ed ibridi

Il decreto sviluppo (Decreto Legge 22 giugno 2012 n. 83, pubblicato nel supplemento ordinario n. 129 alla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno 2012) è stato approvato alla Camera (con voto di fiducia) e dovrà quindi proseguire il suo iter in Senato: il suo testo è quindi ancora oggetto di possibili modifiche ma ci sono alcuni punti (in campo energetico) che vale la pena anticipare perchè interessanti.

Come da titolo, nel testo sono presenti le detrazioni fiscali per l'efficienza energetica, ancora pari al 55% della spesa ed ancora spalmabili sugli ormai noti 10 anni: è interessante però segnalare anche l'innalzamento delle detrazioni (dal 36% al 50%) per le ristrutturazioni che non comportino alcun aumento dell'efficienza energetica. Entrambe le detrazioni saranno in vigore fino al 30 Giugno 2013.

Positivi anche gli incentivi per i veicoli elettrici ed ibridi, oltre che per i veicoli alimentanti a biocombustibili e a gas: interessanti le misure per incentivare l'installazione di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici (obbligatorie in tutti i nuovi edifici non residenziali sopra i 500 mq, escluse le PA), con la previsione dell'approvazione del “Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica” (entro 6 mesi dall'approvazione del Dl stesso).

Previsti poi gli incentivi per l'acquisto di veicoli efficienti: a seconda del livello di emissione di CO2 degli autoveicoli, a partire dal 2013 è previsto un incentivo economico che varia dal 15 al 20% del prezzo di acquisto del veicolo medesimo, fino a un massimo di 5.000 euro.

Minor positività va invece attribuita all'introduzione del cosiddetto "capacity payment", una sorta di remunerazione per la potenza installata verso gli impianti termoelettrici alimentati a fonti tradizionali, che ormai non riescono ad avere una produzione sufficiente per essere remunerativi a causa del boom delle fonti rinnovabili e dei conseguenti cali di prezzo del kWh: si parla, in particolare, degli impianti a ciclo combinato a gas naturale, che a causa della concorrenza diurna del fotovoltaico riescono ormai a funzionale "solo" 2.500-3.000 ore/annue invece delle 4.000 ore teoriche e necessarie alla loro remunerazione economica.
Una sorta di sostengo economico a tali impianti in base alla potenza da loro messa a disposizione del sistema paese e non alla loro produzione effettiva (nota: il "capacity payment" è stato definito lo scorso anno nella delibera ARG/elt 98/11 dell’Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas come meccanismo di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva, che impegna i fornitori a garantire una disponibilità di capacità produttiva per quantitativi che il gestore della rete ritenga necessari per evitare deficit di generazione o situazioni critiche).

Verosimilmente anche a seguito delle forti critiche rivolte nei giorni scorsi da Confindustria a questa misura, che avrebbe potuto "innalzare ulteriormente il costo della bolletta energetica italiana per un valore compreso tra i 500 e gli 800 milioni di euro" (annui), il Dl esplicita che questa misura non dovrà introdurre costi aggiuntivi in bolletta.

Per ora alti e bassi, come sempre, ma ci pare di vedere qualche spiraglio di positività.

Lo Staff di Rete Clima®