Nucleare in Italia: il Governo lo pubblicizza, ma l’Europa invece investe nelle fonti rinnovabili

Il Governo italiano continua a puntare sul ritorno del nucleare, arrivando addirittura a stanziare 7,5 miliardi di euro in comunicazione per favorire la sua accettazione sociale e sostenere questa scelta energetica.
Una direzione che appare in contrasto con quanto avviene in Europa, dove i dati mostrano chiaramente che il nucleare è una tecnologia destinata a perdere rilevanza, mentre eolico e fotovoltaico rappresentano il futuro della produzione energetica.
I dati globali sul declino del nucleare nel mondo
Secondo il Global Nuclear Energy Tracker, ben 566 gigawatt (GW) di capacità nucleare proposti nel mondo – pari a quasi il 40% del totale – sono stati cancellati.
Un valore che supera l’attuale capacità operativa (401 GW) e quella già ritirata (116 GW).

Il panorama europeo: anche qui il nucleare è in calo
In Europa la situazione conferma questo trend: sono stati cancellati 122 GW di capacità nucleare pianificata, una cifra superiore a quella della flotta nucleare operativa di qualsiasi singolo Paese.
A questi si aggiungono 68 GW già ritirati, mentre circa il 90% dei reattori attivi ha più di 35 anni.
Paesi come la Germania hanno già scelto di abbandonare definitivamente l’atomo, e anche in Francia cresce l’attenzione sulla scarsa convenienza economica di centrali che richiedono sempre più risorse per rimanere operative.
Le rinnovabili accelerano: eolico e fotovoltaico protagonisti
A fronte del calo del nucleare, le più economiche e sicure energie rinnovabili avanzano con forza.
In Europa sono attualmente in costruzione o in fase di pre-costruzione oltre 600 GW di nuova capacità eolica e solare, un valore quattordici volte superiore ai soli 9,3 GW di nuovi reattori nucleari in realizzazione.
La differenza è evidente anche nei tempi: un progetto eolico o solare può diventare operativo in 1-4 anni, mentre per un reattore nucleare servono in media oltre 10 anni, un gap temporale che rende le rinnovabili molto più efficaci (ed economiche) per raggiungere rapidamente gli obiettivi climatici e contribuire a ridurre le emissioni di gas serra già in tempi ridotti.

Fonti rinnovabili: una scelta cruciale per l’Italia
Con il nucleare sempre più rallentato da costi, ritardi e cancellazioni, e con le rinnovabili in continua crescita e a costi produttivi inferiori, l’Italia rischia di sperperare miliardi di euro su una strada che l’Europa sta progressivamente abbandonando.
Il futuro dell’approvvigionamento energetico appartiene sempre più chiaramente a eolico e fotovoltaico, pilastri della sicurezza energetica e della lotta al cambiamento climatico.