Le buone pratiche della filiera agroalimentare italiana: intervista a Matteo Gori – Pesto Barilla

Le buone pratiche della filiera agroalimentare italiana: intervista a <strong>Matteo Gori – Pesto Barilla</strong>

Il Salone CSR - Sostenibilità e Innovazione Sociale è il principale evento nazionale legato ai temi della responsabilità d’impresa ed allo sviluppo sostenibile.

Nell’ambito di questa edizione 2022 si è tenuto un tavolo dal titolo "Focus sulla filiera del settore agroalimentare", svolto il 5 ottobre alla presenza di numerose e importanti aziende del settore dell’agrifood e con il coordinamento di Paolo Viganò, Fondatore e CSR manager di Rete Clima.

In questa occasione abbiamo avuto il piacere di dialogare con Matteo Gori, Global Marketing Director di Pesto Barilla, a cui abbiamo chiesto come l'Azienda coniuga gli obiettivi di crescita economica con il benessere dei lavoratori e la tutela dell'ambiente.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Matteo, quali sono le strategie di sostenibilità del Gruppo?

Barilla è il primo Brand a portare il Basilico da agricoltura sostenibile a livello globale, certificandone la produzione. Prima ancora che nella filiera del Basilico, l’impegno di Barilla per la sostenibilità risulta evidente nel lungo percorso di responsabilità che, come Gruppo, portiamo avanti da anni.

Un impegno delineato nel Codice di Agricoltura Sostenibile Barilla, dai molteplici obiettivi: supportare i nostri fornitori a migliorare l'efficienza e la competitività del sistema agricolo; agire con integrità, applicando il Codice Etico Barilla; ricercare la qualità e la sicurezza alimentare; ridurre l'impatto sull'ambiente; credere nell'ascolto e nella collaborazione per un miglioramento continuo.

pesto barilla

Proviamo a fare un focus sul Pesto?

In ottica di miglioramento continuo e garanzia degli standard connessi alla sostenibilità, Pesto Barilla ha scelto di adottare la certificazione ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification) inserendo nei propri prodotti il claim "Basilico da agricoltura sostenibile". Questa certificazione porta con sé una serie di garanzie e prerequisiti quali controlli, accordi di filiera e buone pratiche agricole.

La certificazione ISCC PLUS si fonda sul rispetto di specifici principi di sostenibilità: la protezione della biodiversità e dei suoli coltivati, il mantenimento di buone condizioni agronomiche e ambientali, il rispetto dei diritti umani, la limitazione delle emissioni di gas serra.

pesto barilla

In che modo incidete sulla filiera?

L’azienda si è spinta ancora più in là per prendersi cura del proprio basilico, dei campi e delle persone da cui è coltivato, creando un documento denominato “Carta del Basilico” che racconta la storia del percorso di sostenibilità iniziato da Pesto Barilla e che include un insieme di regole e raccomandazioni agronomiche e di relazione con i fornitori. In questo modo, si mira a favorire lo sviluppo di buone pratiche colturali, che diventano patrimonio agronomico comune sui vari territori locali, parmensi e non solo, dove avviene la coltivazione del basilico.

Tra i princìpi cardine della Carta del Basilico troviamo i legami pluriennali di Barilla con i propri basilicoltori che garantiscono da un lato una produzione continuativa e di qualità, dall’altro un sostegno concreto ai coltivatori, all’economia e alla produzione locale.

I contratti a medio-lungo termine riducono l’incertezza economica e i rischi lavorativi per i coltivatori di basilico, supportandoli in investimenti e innovazioni con benefici concreti sulla produzione che portano a risvolti sociali e ambientali positivi.

pesto barilla

Qual è il futuro del Pesto Barilla?

Il pesto è un prodotto giovane che, sebbene faccia parte della tradizione italiana da lungo tempo, crediamo abbia un grande potenziale per essere riconosciuto ed apprezzato dai consumatori di tutto il mondo. La nostra sfida è appunto quella di contribuire, come leader di mercato, al raggiungimento di questo obiettivo adottando un approccio di sostenibilità lungo tutta la filiera.

Un esempio è dato dal nostro impegno verso i campi dove il basilico viene coltivato, che tuteliamo attraverso un piano di rotazione delle colture per aumentarne la fertilità e destinando il 3% dei campi alla coltivazione di piante e fiori che favoriscono la biodiversità, offrendo riparo agli insetti, essenziali per l’ecosistema.

------------------------------------------------------------------------

Grazie Matteo e buon lavoro!

Staff di Rete Clima