ENEA: Inventario annuale delle emissioni di gas serra su scala regionale

E’ stata pubblicata sul sito dell’ENEA la terza edizione dell’“Inventario annuale delle emissioni di gas serra su scala regionale”, il report che stima le emissioni di CO2 (il principale gas ad effetto serra) legate al sistema energetico ripartite per le regioni d’Italia. La logica di fondo è il Protocollo di Kyoto ed i suoi obiettivi vincolanti di riduzione, i quali impegnano gli stati alla contabilizzazione delle emissioni ed assorbimenti di gas serra in ambito nazionale:

in questa il report prende a riferimento il 1990, quale anno di riferimento (baseline) per il calcolo delle riduzioni ottenute, arrivando fino ai dati del 2006. I dati qui riportati indicano che in questo arco di tempo si è assistito complessivamente ad una diminuzione della CO2eq emessa dal petrolio e derivati, mentre è cresciuta l’emissione associata al gas naturale e ­-in misura minore- quelle da combustibili solidi. Sommando i valori si ottiene una crescita delle emissioni del + 12,7% a livello nazionale (a fronte di un obiettivo del -6,5% rispetto ai valori del 1990).

Dopo una analisi inventariale nazionale, il report declina l’analisi emissiva a livello regionale. Questa ripartizione è significativa anche considerato il primario ruolo delle Regioni in campo energetico, ormai consolidato anche a livello normativo: in questa logica le Regioni, seppur non destinatarie di alcuno specifico obbligo di riduzione emissiva (gli obiettivi sono invece ripartiti a livello nazionale per settore economico), sono comunque chiamate a svolgere un ruolo attivo nel raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra.

La stima delle emissioni regionali di anidride carbonica è stata realizzata a partire dai Bilanci Energetici Regionali (BER) che l’ENEA stessa realizza a partire dal lavoro svolto dal Sistema Informativo Energetico Regionale (SIER), impiegando coefficienti di emissione specifici per ciascun combustibile e seguendo la metodologia dettata dal progetto comunitario CORINAIR (COoRdination INformation AIR).

Analizzando i dati più recenti contenuti nel report, nel 2006 il contributo più alto di emissioni in valore assoluto è dato dalla Lombardia (con 78,3 milioni di tonnellate) seguita dalla Puglia (circa 61 milioni di t), dall’Emilia Romagna (40,9 milioni di t), dal Veneto (37,7 milioni di t): le stesse regioni riportavano i valori più alti, sia nell’anno precedente (2005) sia nell’anno base (1990) insieme a Lazio e Sicilia. Per quanto riguarda le quote percentuali delle emissioni di ciascuna regione, rispetto al totale Italia, negli anni 1990 e 2006, il contributo della Lombardia passa dal 15,8 per cento nel 1990 al 16,9 per cento nel 2006, la Puglia dal 10,8 per cento al 13,1 per cento, il Veneto riduce dal 9,1 per cento nell’anno base all’8,1 per cento e l’Emilia Romagna passa dall’8,2 per cento all’8,8 per cento.

 

SC