La green economy ed i limiti delle risorse: le terre rare

Deng Xiaoping una trentina di anni fa diceva: ”Se il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare”.

Oggi Pechino produce il 95% delle terre o metalli rari, un gruppo di diciassette elementi chimici utilizzati in molti prodotti centrali per la green economy quali i veicoli ibridi, gli aerogeneratori e le lampade compatte fluorescenti, tra i quali il lantanio.

 
Secondo Achim Steiner (Direttore esecutivo dell'Unep), considerando che il tasso annuo di crescita del loro utilizzo raggiunge il 9%, alcuni di questi minerali potrebbero esaurirsi entro 30-40 anni: secondo il ministro del commercio cinese, le riserve interne, 27 milioni di tonnellate pari al 30% delle riserve mondiali, potrebbero bastare per i prossimi 15-20 anni.

Non stupisce quindi che la Cina, che sta accaparrandosi riserve di minerali in tutto il mondo, abbia deciso negli ultimi mesi di ridurre drasticamente le esportazioni delle terre rare, con reazioni (delle industrie giapponesi, europee e statunitensi) che si sono fatte sentire pesantemente anche al recente G20 di Seul.

I paesi industrializzati stanno pensando all'apertura di nuove miniere di questi metalli, alla ottimizzazione del loro impiego, al loro riciclo.

Sempre parlando di green economy, nelle scorse settimane il sindacato statunitense dei lavoratori dell'acciaio ha chiesto che la Cina venga posta in stato d'accusa presso il WTO per le politiche di incentivazione alle industrie delle rinnovabili che avrebbero messo in difficoltà le imprese europee e quelle degli Usa.

Effettivamente le industrie eoliche statunitensi, che impiegano oltre 80.000 persone, quest’anno si sono trovate in grandi difficoltà, per il calo di oltre il 70% della domanda eolica: la causa è però da ritrovarsi nelle logiche interne, con il ritardo nell’approvazione della legge sul clima.

Concludendo: la tensione con la Cina sulle terre rare e sulle fonti rinnovabili è un segnale delle modifiche in atto nelle dinamiche commerciali tra i paesi e sottolinea il ruolo sempre maggiore della green economy.

E delinea quelle che saranno le cause di tensioni nell’economia del futuro.

 

Lo Staff di Rete Clima®