La Corrente del Golfo è vicina al collasso?

La Corrente del Golfo è vicina al collasso?

Alcuni mezzi di informazione hanno rilanciato in questi giorni l’ipotesi del possibile collasso della corrente del Golfo e della più ampia Circolazione Meridionale Atlantica (Amoc).

E' un'ipotesi spaventosa, che potrebbe portare ad impatti climatici catastrofici soprattutto in Europa, con un probabile drastico raffreddamento di larga parte del nostro continente.

Si tratta in realtà di un allarme che abbiamo lanciato anche noi su questo sito e che, più recentemente, è tratta da un articolo scientifico pubblicato su Nature nell’estate 2023 che è tornato appunto d’attualità in questi giorni. Cosa c’è di vero in queste affermazioni?

Già nel 2018 uno studio dimostrava un indebolimento della corrente del Golfo che si trovava al livello più “debole” (-15%) degli ultimi 1600 anni (periodo di estensione della ricerca): gli strumenti di misura in mare che misurano la velocità della corrente, collocati dal 2004, confermano questo rallentamento.

Lo studio pubblicato nel 2023 su Nature “Warning of a forthcoming collapse of the Atlantic meridional overturning circulation” conferma l’indebolimento della circolazione e ribadisce come un collasso dell’Amoc avrebbe gravi impatti sul clima nelle regioni del Nord Atlantico, sottolineando che la probabilità aumenta con l’aumento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera.

Le valutazioni dell’IPCC su questo, basate sulle simulazioni del modello Climate Model Intercomparison Project (CMIP), suggeriscono che un collasso completo sia improbabile entro il 21° secolo.

Il modello applicato in questo studio dai ricercatori porta però a conclusioni diverse.

Photo credits: NOAA Science On a Sphere: Ocean Circulation

Dalle osservazioni sono stati individuati i cosiddetti segnali di allarme precoce, principalmente un aumento della varianza (perdita di resilienza) e una maggiore autocorrelazione (rallentamento critico), entrambi verificatesi per l’Amoc.

Ne consegue che l’ipotesi è che il collasso possa avvenire tra il 2025 e il 2095, con la probabilità maggiore attorno al 2050, nell’attuale scenario emissivo. Ci sono prove di collassi di questo tipo avvenuti in passato che indicano cambiamenti di temperatura di 10°C in pochi decenni, sebbene si siano verificati durante le ere glaciali.

Diversi scienziati hanno contestato queste conclusioni mettendo in discussione sia le ipotesi di determinazione di questo "tipping point" sia sottolineando la grande incertezza dei dati per una stima affidabile delle tempistiche del collasso.

Photo credits: Peter Hermes Furian / Shutterstock / NTB

Tutti però hanno confermato che la prospettiva di un collasso dell’Amoc è estremamente preoccupante e che sono quindi urgenti rapidi tagli nelle emissioni data la correlazione con la concentrazione di gas serra in atmosfera.

Ma cosa sono esattamente Corrente del Golfo ed Amoc?

Tra una sponda e l’altra dell’Atlantico ci sono forti differenze climatiche: città come Barcellona e Chicago sono alla stessa latitudine ma hanno climi decisamente diversi, basti pensare agli inverni molto miti di Barcellona ed a quelli molto rigidi di Chicago.

Il motivo è proprio legato alla Corrente del Golfo, dove il Golfo in questione è quello del Messico: è qui che “inizia” il suo viaggio una corrente oceanica forte e calda che lambisce dapprima la Florida fino a raggiungere la Norvegia determinando l’andamento climatico europeo.

La corrente è inizialmente spinta dai venti, poi il suo proseguire è determinato da temperatura e salinità: l'acqua calda e salata andando verso nord si raffredda e diventa più pesante; raggiunto il mare del Nord si “immerge” verso il fondo dell’oceano e si riavvia verso sud continuando quindi in circolo.

La Corrente del Golfo è la prima parte di questo “circuito” che nel suo complesso è detto Amoc (Atlantic Meridional Overturning Circulation), a sua volta parte dei cosiddetti nastri trasportatori oceanici che in un contesto più ampio determinano appunto in maniera fondamentale il clima del Pianeta.

A questo link si può osservare il movimento della corrente (dovete cliccare su “earth” e poi selezionare Ocean, Currents, SST).

Come detto, la corrente del Golfo è in grado, ad esempio, di determinare inverni miti in Europa: significa che una sua interruzione porterebbe certamente a variazioni drastiche del clima. Clima che sta già cambiando, riscaldandosi a causa delle emissioni di gas ad effetto serra di origine antropica.

Ma qual è il nesso tra riscaldamento globale e rallentamento dell’Amoc? Il riscaldamento globale ostacola il raffreddamento dell’acqua che viaggia verso nord, mentre lo scioglimento dei ghiacci nell’Artico e in Groenlandia, porta nell’Oceano acqua dolce meno densa, indebolendo così la corrente.

Con conseguenze che possono potenzialmente essere devastanti a livello ambientale, economico e sociale.

Staff di Rete Clima