A Fukushima vale il principio di responsabilità: anziani per salvare la vita ai giovani

250 pensionati giapponesi si sono offerti volontari per affrontare la radioattività di quella centrale di Fukushima che –per stessa ammissione del Governo Giapponese- sarà in condizioni di non nuocere non prima del 2012.

Si tratta di medici, ingegneri e tecnici specializzati, riunitisi in un autonominato “Corpo dei veterani specializzati” allo scopo di andare ad operare in prima linea dentro la centrale di Fukishima: ed operare prima ed al posto dei più giovani, che hanno la prospettiva di vivere più a lungo.

Alla base della scelta c’è un principio di responsablità tipicamente nipponico, in virtù del quale tutti questi tecnici si sentono in parte corresponsabili del problema in quanto per decine di anni hanno più o meno tacitamente approvato le centrali nucleari, godendo dell’elettricità da esse generata.

Yastel Yamada, ingegnere in pensione di 72 anni, ha avuto l’idea e l’ha diffusa col passaparola sollecitando in particolar modo l’adesione di quanti in passato hanno sostenuto che il nucleare è sicuro.

Il ragionamento dell’ingegner Yamada è semplice: contando di aver ancora davanti a sé una quindicina di anni di vita, ritiene che questo periodo di tempo non sia sufficiente perchè il suo corpo sviluppi il cancro, il principale rischio cui vanno incontro i lavoratori che stanno cercando di riportare sotto controllo Fukushima.

Un senso di responsabilità davvero non banale, difficile anche solo da pensare in Itali dove molti lanciano il sasso ma ancor di più ritirano la mano.

A proposito, il Corpo cerca volontari (http://bouhatsusoshi.jp/italian): i primi a partire potrebbero essere proprio essere i soloni che qui si ostinano a dire che il nucleare è sicuro, tipo il professor Battaglia.

Perché non vanno a Fukushima?

 

Lo Staff di Rete Clima®