Dall’efficienza energetica nuove risorse economiche per gli enti locali

La manovra finanziaria del Governo ha previsto la riduzione dei trasferimenti economici agli enti locali per un importo totale di 14,8 miliardi nell’arco del 2011 e 2012: per i Comuni i tagli saranno di 1,5 miliardi nel 2011 e di 2,5 miliardi nel 2012, mentre per le Province saranno di 300 milioni nel primo anno e di 500 milioni nel secondo.

Per gli enti locali si manifesta allora la necessità di fare qualcosa per recuperare denari vitali per la loro stessa sopravvivenza e per la possibilità di limitare i tagli di servizi ai cittadini.

Ci aspettiamo che una strada molto battuta sarà una ulteriore svendita del territorio per la realizzazione di quell’edilizia che ormai non serve più a nessuno, al fine di incamerare gli oneri di urbanizzazione.

Ma realisticamente c’è anche altro?

Di sicuro una strada valida, efficace e (normalmente) a basso costo c’è: l’efficienza energetica.

Una conversione verso l’efficienza permetterebbe agli Enti locali di risparmiare sui propri costi di esercizio, racimolando razionalmente delle risorse oggi sprecate a causa delle inefficienze di sistema.

Risorse da quei risparmi che, in caso di interventi strutturali, sarebbero garantite nel tempo quindi capaci di generare benefici duraturi.

Questa strada di virtù pubblica non è completamente nuova, dato che è già stata scelta dal lungimirante Governo britannico: il quale ha programmato che entro 12 mesi si debbano ridurre del 10% le emissioni di CO2 di tutti gli enti pubblici legati all’esecutivo, solo modificando i “comportamenti” energetici (luci accese inutilmente, stand-by, temperature esagerate sia per riscaldamento e condizionamento, ecc.).

Questo impegno non risolve i problemi, ma è il primo passo di una strada che parte dai comportamenti per arrivare ad interventi tecnico-strutturali di elevata portata quali -per esempio- interventi di coibentazione delle strutture, promozione di illuminazione a basso consumo, installazione di impianti a cogenerazione e fonti rinnovabili.

Questa azione si sta svolgendo nell’ambito della “Campagna 10:10” di cui abbiamo già parlato qui, che coinvolge istituzioni, cittadini, imprese, organizzazioni.

Ma nel nostro Paese non c’è niente di tutto questo.

Allora ben venga l’iniziativa dei soggetti privati, che possono proporre e sensibilizzare le Amministrazioni pubbliche verso un uso razionale delle risorse. Altrettanto pubbliche.

Anche Rete Clima® si sta giocando su questa strada: aggiornamenti su questo sito.


Lo Staff di Rete Clima®