Disegno di legge “popolare” a promozione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza (e contro il nucleare)

Il 7 di Giugno è stata depositata presso la Corte di Cassazione un progetto di legge di iniziativa popolare contro il nucleare e per lo sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica.

Si tratta del progetto di legge “Sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima”, promosso dal Comitato “Sì alle energie rinnovabili, no al nucleare”, da alcuni partiti della sinistra e da associazioni ambientaliste, e a breve sarà avviata alla raccolta delle firme dei cittadini.

Si intende coinvolgere i cittadini per sostenere con la propria firma la presentazione in Parlamento di un disegno di legge, oltre che costruire una campagna di mobilitazione positiva a favore di una diversa politica energetica, in attuazione degli obiettivi europei del 20-20-20 entro il 2020. Contro il nucleare.

Nella proposta di legge vengono definite quali sono le fonti rinnovabili (da cui il nucleare è escluso, come ha già detto chiaramente anche l’Europa), considerate di utilità pubblica e come tali da sostenere finanziariamente (ma anche garantendo la priorità di dispacciamento in rete dell’energia elettrica che queste producono).

Nel disegno di legge c’è anche l’indicazione di come la rete elettrica debba essere pubblica, trasformando Terna in una Agenzia (su modello di quelle fiscali), coinvolgendo le Regioni.

Nel ddl ci sono proposte oggettivamente nuove ed interessanti, come la costruzione di una rete di agenzie o di sportelli locali e un albo di professionisti che operano a tariffa calmierata per aiutare i cittadini nelle scelte ed in tutti i passaggi necessari per realizzare le scelte in materia di rinnovabili.

Il Ddl suggerisce di recuperare le risorse necessarie alla promozione:
- abolendo i contributi ai termovalorizzatori (secondo provvedimento CIP 6/92) che oggi ricevono stanziamenti doppi rispetto a quelle fruiti dalle rinnovabili
abolendo tutte le norme che puntano a reintrodurre il nucleare
istituendo la Tobin tax sulle transazioni finanziarie (anche per scoraggiare le speculazioni)
- istituendo un Fondo di 3 miliardi di euro presso la Cassa Depositi e Prestiti per gli interventi (risparmio e rinnovabili) sugli edifici pubblici, a partire dalle scuole e dagli ospedali

Richieste troppo logiche e sensate per trovare spazio politico in questo nostro strambo paese?


Lo Staff di Rete Clima®