Disincentivazione dei SUV: dall’India a Padova

Jairam Ramesh, Ministro indiano dell'ambiente, durante un colloquio con la delegazione delle Nazioni Unite ha manifestato forti critiche sull'utilizzo dei Suv (Sports Utility Vehicles), definendo il loro uso un “crimine per l'ambiente” a causa della loro elevata emissione di anidride carbonica in atmosfera.

Questa sua affermazione si inquadra dentro l’aumento vertiginoso di queste autovetture sulle strade indiane in questi ultimi anni. E le emissioni dei SUV si accompagnano allo smog degli stabilimenti industriali che, in una nazione come l'India in rapido sviluppo, si moltiplicano accompagnando una vertiginosa crescita economica.

La qualità dell'aria e della vita indiana ci rimette tanto che la posizione del ministro indiano contro l'utilizzo dei Suv sembra chiara e contraria ai SUV che inquinano enormemente.

Ma le parole non bastano ed ecco che il Ministro Ramesh ha pensato di associare una politica di disincentivazione fiscale di queste autovetture che, al contrario, favorisca l'utilizzo di auto meno inquinanti.

Ramesh: "Non possiamo dire alle persone quale auto comprare, ma possiamo fare in modo di mettere in atto un’efficace politica fiscale che ci permetta di raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni del settore dei trasporti". (…) "In questo momento abbiamo bisogno di avviare una riforma seria della politica dei carburanti e in particolare della benzina, sostenendo ad esempio, anche l’uso del Gpl".

E nel nostro Paese? L’assessore all’ambiente del Comune di Padova, Alessandro Zan, ha avviato una campagna anti Suv proponendo di vietare la circolazione dei Suv nel centro storico.

Zan: "Non è una battaglia ideologica contro chi possiede macchine di grande cilindrata, però queste hanno un peso e una dimensione incompatibile con la struttura del nostro centro. Si tratta semplicemente di tutelare il centro storico da veicoli che sono troppo invasivi. La larghezza delle ruote e il peso dell'auto rischiano di compromettere il delicato equilibrio del centro storico: ad esempio sul ciottolato".

In ogni caso, quale che sia la motivazione, riteniamo corretto la politica di disincentivazione di queste auto irragionevolmente energivore ed inquinanti.

Ma anche superando il legittimo il principio comunitario “chi inquina paga”, ci chiediamo per quale motivo debba essere permesso a chiunque inquinare......“tanto poi paga”.

 

Lo Staff di Rete Clima®