Centrali nucleari Epr: in ritardo e con costi accresciuti

Edf (Électricité de France) ha annunciato che l’entrata in funzione del nuovo reattore nucleare Epr di Flamanville (il modello scelto per ricominciare l’avventura nucleare italiana) avverrà con due anni di ritardo e con un incremento di costi di quasi il 50%.

Situazione quasi analoga a quella dell’unico altro reattore Epr in costruzione in Europa (a Olkiluoto, in Finlandia).

Électricité de France ha infatti annunciato che la produzione elettrica a Flamanville, attesa nel 2012, avverrà invece nel 2014: sul lato dei costi, inizialmente stimati in 3,3 miliardi di euro, ora sono lievitati a  5 miliardi di euro.

Quasi contemporaneamente a questo annuncio sull’incremento dei costi, l’autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) ha chiesto ad Edf di modificare l’architettura strutturale del sistema di comando e controllo, il cuore del reattore, che permette agli operatori di ricevere dati relativi a temperatura e resa e di trasmettere i comandi. La sua sicurezza, sostiene Asn, non è al momento garantita.

Si noti che nell’autunno 2009 le autorità per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna pubblicarono un documento congiunto in cui esprimevano dubbi sul sistema di sicurezza del reattore.

Quindi, l’Epr in sintesi: problemi al sistema di controllo, problemi al sistema di sicurezza, crescita del 50% dei costi di produzione…….e meno male che questa sola viene presentata in Italia come un sistema affidabile ed economico verso la strada dell’autosufficienza energetica. 

E’ solo ignoranza o c’è anche altro?

Si prevede che nel bel Paese la costruzione dei reattori Epr sarà una miniera d’oro per gli appaltatori, a spese del contribuente italiano.

Già qui presentavamo il dubbio che non si voglia davvero fare il nucleare in Italia, ma solo trovare l’ennesima occasione per distribuire soldi pubblici ai soliti noti, in forma di appalti infiniti per centrali nucleari che non verranno poi mai realizzate.

Totò l’aveva capito il vizietto italico e l’aveva detto chiaramente: “E io pago”!


Lo Staff di Rete Clima®