Everest inquinato

L’Everest è inquinato, fortemente inquinato. L’allarme proviene dagli scienziati che partecipano al progetto SHARE (Stations at High Altitude for Research on the Environment), sulla base dei dati provenienti dalla stazione Ev-K2CNR, posta a quota 5079 m alle pendici dell’Everest.Complice l’ingresso da un mese nella stagione pre-monsonica, gli inquinanti che compongono la Asian Brown Cloud (la nube marrone che sovrasta le pianure indiane e del sud dell’Asia) sono stati trasportati sino a queste quote.

Angela Marinoni (ricercatrice dell’ISAC e collega di studi di chi scrive): “I valori di inquinanti osservati nei primi giorni di aprile vanno oltre i già alti livelli raggiunti gli anni scorsi. In questi giorni, il black carbon ha sfiorato i 6 µg m-3 mentre il PM1, (che indica la concentrazione di polveri fini) ha abbondantemente superato i 100 µg m-3, un valore mai registrato da quando l’osservatorio NCO-P ha iniziato la sua attività di studio e monitoraggio nell’ambito del progetto Atmospheric Brown Clouds di UNEP”.
Si tratta di inquinamento capace di un danno non solo ambientale ma anche paesaggistico: già ora una massa grigia di smog impedisce di vedere le cime del ghiacciaio Khumbu, ma le elevate concentrazioni di particolato sono accompagnate anche da elevati livelli di ozono troposferico.

Questi dati confermano i preoccupanti risultati emersi nel corso dei primi quattro anni di studio del progetto SHARE che ha registrato, in prossimità dei ghiacciai himalayani, concentrazioni di inquinanti sempre più simili a quelle delle aree urbane.

 

PV