Green Economy: impatti sociali e ambientali

Si è aperta ieri a Ginevra la 30ma “Conferenza annuale dell’International Association for Impact Assessment” (IAIA), per valutare insieme gli impatti sociali e ambientali derivati dal processo di transizione verso la Green Economy: oltre 600 esperti provenienti da 75 paesi si riuniscono sotto l’egida dell’Unep per esaminare i 5 settori che individuati come fondamentali in termini di opportunità di “investimento verde”, quali: agricoltura, industria, turismo, città e trasporti.

La IAIA: "Questi settori sono stati identificati come promettenti aree per potenziali investimenti sostenibili verdi, che possono contribuire a rilanciare l'economia mondiale, salvare e creare posti di lavoro, aumentare la riduzione della povertà, e  ridurre la dipendenza dal carbone e il degrado degli ecosistemi. Investimenti ‘verdi’ in queste aree possono essere una risposta immediata alle attuali crisi globali: finanziaria, del cibo, del combustibile, e del cambiamento climatico. L'interazione ed i risultati della IAIA contribuiranno alle iniziative in corso, comprese quelle di altre organizzazioni, per capire come la valutazione d'impatto sia tenuta in debito conto perché possa assicurare meglio questi investimenti ‘verdi’ in tutti i settori. L'attuale situazione globale ha attirato l'attenzione di tutto il mondo e fornisce l'opportunità per i governi e le imprese di ricercare ed adottare strategie alternative che portino ad un passaggio da una e società carbonio-dipendente ad una verde sostenibile. Alle luce di queste strategie il momento di agire è ora!".

Ancora la IAIA: "La crescita economica mondiale negli ultimi 50 anni è stata accompagnata da un accelerato degrado ambientale. Dal 1981 al 2005, il Pil mondiale è più che raddoppiato. Al contrario, il 60% degli ecosistemi del mondo sono oggi considerati degradati o vengono sfruttati in modo insostenibile".

E’ ora di pensare verde, per arrivare ad una green economy che IAIA definisce come: "E' quella in cui sono presi in considerazione i legami vitali tra economia, società e ambiente  e in cui la trasformazione dei processi di produzione, dei prodotti e dei modelli di consumo e contribuiscono ad una riduzione per unità di prodotto di rifiuti, inquinamento ed utilizzo di risorse, materiali ed energia. La transizione verso l'economia verde rivitalizza e diversifica le economie, crea opportunità di lavoro dignitoso, promuove il commercio sostenibile, allevia la povertà e migliora l'equità e la distribuzione del reddito. Per promuovere questo cambiamento, il mondo avrà bisogno di assistenza e cooperazione tra gli stakeholders pubblici e privati".

Continua Achim Steiner (Direttore esecutivo dell’UNEP): "Quando si sono incontrati a Bali due mesi fa, i ministri dell’Ambiente a livello mondiale hanno sottolineato la necessità di valutare l’impatto delle politiche della green economy sotto ogni aspetto, compresi quelli ambientali, sociali ed economici". E poi: "I professionisti coinvolti nei procedimenti di valutazione hanno quindi un ruolo importante da svolgere nell’effettuazione delle scelte più intelligenti e sostenibili per i loro clienti, siano essi governi, imprese, enti locali o società civile; scelte che possono guidare gli investimenti verso le più idonee necessità locali, nazionali e regionali, mentre reindirizzano verso un vasto programma di riduzione delle emissioni di carbonio, uno sviluppo efficiente delle risorse, l’eradicazione della povertà".

 

In sintesi: un appuntamento per valutare i legami tra gli investimenti e l’ambiente, la salute, la creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà, legando green economy e sostenibilità.

 

Lo Staff di Rete ClimaTM