L’ambiente in Cina: il boom economico cinese genera impatti ambientali enormi

L’altra faccia del boom economico cinese, che viene messa in luce da un rapporto sulla qualità ambientale del ministero della Protezione ambientale cinese di cui dà notizia China Daily, sono smog, piogge acide e contaminazione diffusa dei bacini idrici.

La situazione pur già estremamente critica appare in ulteriore peggioramento.

Secondo il monitoraggio nel primo semestre, infatti, nei 113 principali centri urbani del paese il numero di giorni con una buona qualità dell’aria è calato dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (le cause sono verosimilmente da identificare nelle tempeste di sabbia dai deserti del Gobi e del sulla Cina settentrionale; l'aumento ''delle costruzioni e dei progetti industriali'' grazie alla ripresa economica; il numero sempre crescente delle automobili in circolazione).

Sempre analizzando il comparto atmosferico, il rapporto rivela l’intensità del fenomeno delle piogge acide, che ha riguardato 189 città delle 443 monitorate.

Anche i bacini idrici sono in allarme, dato che le autorità di controllo ambientale hanno riscontrato che ben il 26,4 per cento dei campioni prelevati dalle acque di superficie in tutto il paese possono essere destinati soltanto a uso industriale e per l’irrigazione agricola.

Secondo China Daily l’inquinamento dell’acqua è dovuto in gran parte all’“aumento massiccio dei reflui di origine animale provenienti dal settore dell'allevamento e dallo smaltimento abusivo di acque reflue in aree urbane nei corsi d'acqua".

Ma cresce anche il pericolo di inquinamento da imprese chimiche e impianti di raffinazione che stanno spuntando come funghi sulle coste.

Il progresso senza controllo non è progresso: è imbarbarimento, a danno di tutti.


Lo Staff di Rete Clima®

 

Qui una photogallery sull'inquinamento in Cina