Il petrolio nel Golfo del Messico: (tristi) aggiornamenti.

Lo sversamento di petrolio nel mare degli Sati Uniti prosegue: riportiamo qualche interessante dato ed elaborazione grafica dall'ancor più interessante sito Information is Beautiful.

La versione ufficiale è che il pozzo rilascia 5.000 barili al giorno (un barile è pari ad 86 litri circa): se la cupola in fase di installazione non dovesse funzionare, nei 90 giorni necessari per costruire un altro pozzo ed intercettare il rilascio usciranno complessivamente 450.000 barili.

450.000 barili rappresentano meno di un terzo del petrolio riversato in mare, nel 1967 dalla Amoco Cadiz davanti alle coste della bretagna, ma sono quasi il doppio rispetto ai 271.000 barili che uscirono dalla Exxon Valdez in Alaska nel 1989.

450.000 barili –che pure sono una quantità enorme– costituiscono solo una minima frazione del consumo petrolifero mondiale, che li consuma in appena 7.5 minuti (dato un consumo giornaliero di 86 milioni di barili ed un consumo annuale di 31,38 miliardi di barili).

Questa occasione dovrebbe far riflettere sul fatto che la fortissima dipendenza del sistema economici mondiale è davvero pericolosa: parliamo di inquinamento, collegato al suo utilizzo (questo è il caso estremo, ma c’è anche il gas flaring, l’inquinamento delle aree estrattive, l’inquinamento da raffinazione…..oltre che l’inquinamento diffuso legato ai suoi usi finali), ma anche di una dipendenza oggettivamente rischiosa.

Parliamo del picco di petrolio.

Qui per approfondimenti.


Lo Staff di Rete Clima®