No al fracking in Italia! La risoluzione della Commissione Ambiente della Camera

No al fracking in Italia! La risoluzione della Commissione Ambiente della Camera

Notizia importante, anche se non è detto che sia effettivamente utile.

La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la risoluzione che esclude da subito ogni attività legata al fracking sul territorio nazionale.

Ricordiamo che il fracking è la tecnica che prevede l’estrazione di idrocarburi attraverso la fratturazione idraulica (a pressione) del sottosuolo dove è presente gas intrappolato nelle rocce, determinando però preoccupanti conseguenze in relazione all'aumento del rischio rischio idrogeologico e sismico locale (il fracking è stato riconosciuto causa di terremoti locali) oltre che alla possibile contaminazione delle falde acquifere e contaminazione chimica del suolo (in relazione alla reimmissione delle sostanze chimiche utilizzate nel processo dentro i pozzi di fratturazione).

Tutto bene quindi? Non tanto, e prendiamo in prestito le parole del sito web http://blogeko.iljournal.it/del-tutto-inutile-la-commissione-ambiente-impegna-il-governo-a-vietare-il-fracking/76842 il quale ci segnala che: "....la mozione così com’è è inutile. Si riferisce infatti solo e strettamente al fracking propriamente detto, che in Italia non viene praticato perchè non esistono idrocarburi estraibili con quella tecnica. Il testo invece non fa alcun cenno alle altre pratiche estreme e invasive legate agli fracking2idrocarburi il cui impiego è documentato o previsto sul territorio nazionale e che sono anch’esse gravide di possibili effetti altamente indesiderati. E’ una risoluzione così soft che il rappresentante del Governo in commissione non ha avuto obiezioni: eppure il presidente del Consiglio Letta appoggia il fracking. Inoltre, risoluzioni e mozioni del Parlamento che impegnano il Governo valgono come il due di picche quando non è briscola: la faccenda del mais Ogm insegna".

E poi: "A rigor di termini, è difficile far rientrare in questa definizione le tecniche adottate già molti anni fa per migliorare la resa della piattaforma petrolifera Giovanna nel mare Adriatico. Non c’è cenno all’acidificazione dei pozzi (uso appunto di sostanze acide per sciogliere le rocce e migliorare la resa), che spesso ma non sempre viaggia a braccetto col fracking; men che meno si fa cenno allo stoccaggio del gas in sovrappressione come a Seregnano e Bordolano, dove si è stabilito che un terremoto fino a magnitudo 3 è accettabile per legge.
Ancora. La mozione non blocca e non sposta di un millimetro i progetti “estremi” e rischiosi che hanno a che fare con idrocarburi, energia e sottosuolo come il Ccs (in corso a Cortemaggiore eprevisto nel Sulcis) e lo sfruttamento del “coal bed methane” ancora nel Sulcis
".

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Riflettendo sulle parole del sempre ben informato Blogeko, cogliamo però l'occasione per parlare della tecnica del fracking che permette di ottenere il cosiddetto "shale gas" (o "gas di scisto"), la fonte energetica su cui gli USA stanno progettando la propria maggiore indipendenza energetica dall'estero pur essendo ormai riconosciuta essere una tecnica altamente rischiosa per l'ambiente e la salute umana.

Fracking_process

Essendo stata riconosciuta essere causa di terremoti locali, la tecnica del frasking è da un lato osannata da chi la vede come strada di captazione nazionale di idrocarburi gassosi, da un lato vista con preoccupazione da chi la vede come reale problematica ambientale.

E riportiamo anche il testo della risoluzione recentemente approvata, da rileggere alla luce delle considerazioni sopra presentate: il suo effetto potrà essere nullo, ma su un atto di un organo dello Stato compare nero su bianco l'evidenza di tutta le serie di negatività tipiche del fracking, che qualcuno tende però ancora a negare.

Ecco il testo della risoluzione:
"La VIII Commissione, premesso che: per fracking o fratturazione idraulica si intende la tecnica di estrazione di idrocarburi, come il petrolio ed il gas naturale conosciuto come shale gas, dalle rocce mediante l’iniezione ad alta pressione di acqua ed altri reagenti chimici nel sottosuolo, in modo da fratturare le rocce di scisto sottostanti incrementando in tal modo la liberazione e la migrazione in superficie dei fluidi contenenti idrocarburi liquidi o gassosi, per il successivo immagazzinamento; questa tecnica può determinare effetti anche di tipo ambientale, in quanto modificando la struttura e le caratteristiche fisiche di trasmissività del sottosuolo, si può determinare la messa in comunicazione di falde con differenti qualità delle acque, utilizzate nel processo di fratturazione idraulica, spesso addizionate a diverse sostanze pericolose, tra le quali naftalene, benzene, toluene, xylene, etilbenzene, piombo, diesel, formadeldeide, acido solforico, tiourea, cloruro di benzile, acido nitrilotriacetico, acrilamide, ossido di propilene, ossido di etilene, acetaldeide, ftalati, cromo, cobalto, iodio, zirconio, potassio, lanthanio, rubidio, scandio, iridio, krypton, zinco, xenon e manganese; la tecnica è stata utilizzata in diversi contesti geologici americani, di cui, la bibliografia scientifica ne riporta anche gli effetti negativi: sulla base di una casistica molto diffusa, e in particolare dei numerosi eventi accaduti nello Stato dell’Ohio il cui territorio frackingospita ben 177 pozzi di trivellamento, una parte della comunità scientifica ha maturato l’idea che vi possa essere una correlazione specifica tra le operazioni di indagine geologica per mezzo del fracking e l’aumento dei fenomeni sismici e ciò avrebbe indotto le autorità a regolamentare in modo più rigido l’utilizzo di questa tecnica; la IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel documento «Golden Rules for a Golden Age of Gas» del 2012, ha posto in luce possibili problemi derivanti da un eccessivo sfruttamento di questi idrocarburi; i molteplici effetti del fracking sono stati analizzati anche da un rapporto ordinato dalla Commissione ambiente del parlamento europeo, pubblicato nel luglio 2011 (Impacts of shale gas and shale oil extraction on the environment and on human health). La principale fonte di preoccupazione è la contaminazione delle falde acquifere – sotterranee e superficiali – dovute a fuoriuscite di fluidi di fratturazione contenenti additivi chimici o di acque reflue contenenti gas metano disciolto, fango e sostanze chimiche (ad esempio metalli pesanti) e radioattive eventualmente provenienti dal giacimento; sull’opportunità (economica, tecnica e ambientale) di esplorare i giacimenti non convenzionali di gas e petrolio la Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica, con l’obiettivo di raccogliere opinioni e suggerimenti su questo tema controverso, coinvolgendo 25.500 cittadini dei Paesi membri, che hanno espresso le loro forti preoccupazioni sull’estrazione dello shale gas; lo Sachverständigenrat für Umweltfragen (Sru), il Consiglio consultivo per l’ambiente della Germania, al quale il governo di Angela Merkel ha chiesto un rapporto per determinare la sua posizione nel dibattito sulla fratturazione idraulica in corso nell’Unione europea, ha pubblicato la dichiarazione «Fracking per la produzione di gas di scisto – Un contributo alla sua valutazione nel frack11contesto della politica energetica e ambientale», che «Sostiene un approccio più razionale per le opportunità ed i rischi connessi al fracking» e si sofferma anche sui rischi ambientali del fracking osservando: «Ci sono ancora notevoli incertezze e le lacune nella nostra conoscenza». Per gli scienziati tedeschi devono essere ancora chiariti molti aspetti citano i principali: smaltimento ecologicamente corretto delle acque reflue; sicurezza dei pozzi e dei sistemi di produzione, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle acque sotterranee; gli impatti a lungo termine di tali operazioni; l’equilibrio climatico del gas da scisto»; il 15 giugno 2011, il Parlamento francese ha approvato una legge che vieta ogni tipo di attività legata allo sfruttamento sul territorio nazionale di giacimenti di gas non convenzionali con la tecnica della fratturazione, compresa ogni forma di sperimentazione; nei Paesi Bassi dal 2000 al 2013, il numero di terremoti risulta aumentato di ben 5 volte rispetto al decennio precedente, mentre la produzione di gas è raddoppiata. Lo scorso aprile, la compagnia petrolifera olandese Nederlandse Aardolie Maatschappij (NAM), attraverso un comunicato ha ammesso implicitamente di essere la causa scatenante di questi sismi, stanziando 100 milioni di euro di compensazione per tutti i cittadini che avevano riportato danni a seguito delle ultime scosse; con ordinanza n. 76 del 16 novembre 2012 il Presidente della Regione Emilia Romagna – in qualità di commissario delegato a sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 74 del 6 giugno 2012, convertito con modificazioni, nella Legge 1 agosto 2012 n. 122 recante «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012» – ha disposto «Istituzione di una Commissione scientificamerican1111-80-I2tecnico-scientifica per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area emiliano romagnola colpita dal sisma del 2012»; nelle priorità d’azione e risultati attesi al 2020, della Strategia energetica nazionale (ottobre 2012) viene espressamente dichiarato come il Governo non intende perseguire lo sviluppo di progetti in aree sensibili in mare o in terraferma, ed in particolare quelli di shale gas, dimostrando di essere a conoscenza e di ammettere la sua più o meno potenziale «pericolosità»; il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, intervenendo in Senato il 21 maggio 2013, alla vigilia del vertice unione europea, ha sottolineato la necessità di «una politica realistica del cambiamento climatico dopo il 2020» ma anche «un atteggiamento aperto e non penalizzante per lo sfruttamento delle fonti di energia prodotte in Europa come lo shale gas»; il 22 maggio 2013, l’apertura allo sfruttamento di shale gas sarebbe stato oggetto di discussione anche nel Consiglio europeo, nel corso di una riunione che ha posto le basi per una regolamentazione della controversa tecnica del fracking, necessaria per estrarre gas non convenzionale,

impegna il Governo

a promuovere, l’istituzione di una Commissione tecnico-scientifica presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare composta da esperti di comprovata ed elevata professionalità, anche appartenenti alla comunità scientifica internazionale, al fine di valutare tutti i rischi ambientali connessi all’attività di esplorazione per gli idrocarburi attraverso la tecnica della fratturazione, compresa ogni forma di sperimentazione, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia delle acque sotterranee, gli impatti a lungo termine di tali fracking-cartoonoperazioni e possibili relazioni fra le attività di esplorazione finalizzata alla ricerca di campi di idrocarburi e l’aumento di attività sismica nelle aree interessate da dette attività e a disporre, secondo il principio di precauzione enunciato all’articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la sospensione di ogni autorizzazione integrata ambientale in corso d’esame e future e di qualsiasi altra autorizzazione ambientale in merito a nuovi progetti di ricerca di idrocarburi mediante l’utilizzo della tecnica della fratturazione idraulica, fino a che non siano riferite al Parlamento le valutazioni e le risultanze conclusive del lavoro svolto dalla Commissione medesima".

Per chi volesse approfondire la tematica segnaliamo il film "Promised land" realizzato nel 2012 proprio a proposito del fraking.
Promised_Land_(2012)_Gus_Van_Sant

Lo Staff di Rete Clima®