Ortis: il costo dell’incentivazione alle rinnovabili

Avevamo già parlato qui dell’intervento di Alessandro Ortis (Presidente dell’AEEG) durante la Relazione annuale dell’ Autorità per l’energia elettrica e il gas: se in quella occasione condividevamo il senso dell’intervento (abbandonare i meccanismi del cap&trade per passare ad una forma di tassazione dei prodotti in funzione all’emissione di gas serri generata durante la loro produzione), un altro passaggio dell’intervento ci trova decisamente lontani.

Ortis dice che è necessario: “Diminuire il peso degli incentivi alle rinnovabili sulla bolletta elettrica, scaricandolo sulla fiscalità generale o affidandone la gestione all’Autorità per l’energia, in modo che renda il sistema più efficiente e trasparente.”

Ortis ha denunciato che nel 2010 il costo degli incentivi per le rinnovabili (escluse le assimilate Cip6), “supererà i 3 miliardi di euro, quasi il 10% del costo annuale del sistema elettrico nel suo complesso. Considerando che l'energia incentivata é dell'ordine dei 20 miliardi di kWh, l'incentivo medio risulta pari a circa il doppio del valore dell'energia prodotta, così paghiamo l'energia incentivata 3 volte quella convenzionale".

Riteniamo sensate ed utili per la risposta le parole di Edoardo Zanchini (responsabile per l’Energia di Legambiente): “È quanto mai curioso, infatti, dichiarare oggi con tanta enfasi una preoccupazione del genere quando per anni sono stati regalati in Italia, nel più completo silenzio, oltre 30 miliardi di euro ai petrolieri e ai raffinatori grazie agli incentivi agli impianti Cip6, incentivi che ancora oggi pesano per circa due miliardi di euro ogni anno in bolletta. Per non dimenticare i 400 milioni che paghiamo ancora ogni anno per lo smaltimento delle vecchie centrali nucleare, o le tante altre voci di spesa che non c'entrano nulla con l'energia e che pesano - queste sì in maniera ingiusta, ma sempre sotto silenzio – sulle tasche dei cittadini".

Ma che cos’è il Cip 6/92? E’ il provvedimento n. 6 del 1992 del Comitato Interministeriale Prezzi, che stabiliva l’introduzione in bolletta elettrica di un sovrapprezzo per l’incentivazione delle fonti rinnovabili. Ma da lì a poco vengono inventate le fonti “assimilate a rinnovabili”, le quali fruiscono anch’esse di tali incentivi: stiamo parlando di inceneritori, combustione degli scarti petroliferi, cogenerazione con impianti a fonti fossili…..insomma, un sacco di strade che hanno drenato i denari alla vera incentivazione delle rinnovabili.

Qui e qui un sunto della storia del provvedimento Cip 6/92.


Lo Staff di Rete Clima®