Crollo delle installazioni di nuovi impianti a fonti rinnovabili in Italia nel 2025: cause e prospettive

Crollo delle installazioni di nuovi impianti a fonti rinnovabili in Italia nel 2025: cause e prospettive

A pochi giorni dall’annuncio del paradossale stanziamento da parte del Governo di 7,5 milioni di euro per campagne di informazione/sensibilizzazione sul nucleare civile, i dati sul mercato delle energie rinnovabili italiane evidenziano un rallentamento significativo dell'installazione di nuovi impianti a fonti energetiche rinnovabili.

Secondo ANIE Rinnovabili, il secondo trimestre del 2025 si è chiuso con una contrazione del 29% dell'installazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili rispetto allo stesso periodo del 2024.

Nucleare civile Italia
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Il fotovoltaico ha registrato un calo del 25%, con una flessione più marcata nel segmento commerciale e industriale (-31%) rispetto al residenziale (-23%): particolarmente negativo il dato relativo ai grandi impianti (Large Utility Scale), che segna un –48%.

Nel secondo trimestre 2025 sono stati installati 1.183 MW di nuova potenza elettrica rinnovabile, considerando anche il primo semestre il totale sale a 2,7 GW.

La proiezione di potenza rinnovabile installata a fine anno non raggiungerà neppure i 6 GW, rispetto ad un obiettivo minimo di 7,2 GW/anno fissato dal DM Aree Idonee: si conti peraltro che, secondo le indicazioni del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), per raggiungere i target europei al 2030 l'Italia dovrebbe installare circa 10 GW di nuova potenza rinnovabile all'anno!

Fotovoltaico Italia
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Le principali criticità risultano legate a fattori normativi e procedurali.

Il decreto Aree Idonee, concepito per agevolare gli iter autorizzativi, è oggi al centro di numerosi ricorsi presso TAR, Consiglio di Stato e Corte Costituzionale con conseguente incertezza applicativa.

Anche la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni genera interpretazioni non uniformi, con impatti diretti sulle tempistiche delle autorizzazioni.

La Commissione PNRR-PNIEC, nata per accelerare i processi amministrativi, opera con risorse limitate e deve far fronte a un numero crescente di progetti da esaminare, spesso rallentati da ricorsi e da mancanza di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali.

Mercato rinnovabili Italia
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A questo si aggiunge la congestione delle pratiche presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dove sono attualmente in fase di valutazione iniziative già analizzate dai ministeri competenti.

Un’ulteriore criticità è rappresentata dalla connessione degli impianti alla rete elettrica, che risulta congestionata in molte aree: l’adeguamento infrastrutturale procede più lentamente rispetto alla crescita della domanda di connessione, creando colli di bottiglia significativi.

La bozza del nuovo decreto energia introduce alcune misure di tutela per i progetti con PTO (Piano di Terna Operativo) validato, ma tali interventi potrebbero non essere sufficienti per sbloccare la maggior parte delle iniziative ferme.

Energia rinnovabile
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Sul piano economico, si segnalano inoltre possibili impatti negativi derivanti dalle recenti delibere dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

La delibera 339/2025 ha rivisto al ribasso le tariffe premio per impianti ≤1 MW, giudicate da molti operatori non coerenti con i costi effettivi, mentre la delibera 340/2025 sospenderà dal 1° novembre gli incentivi per gli impianti privi di CCI (NOTA: il CCI, o Controllore Centrale di Impianto, è il dispositivo che monitora gli impianti di produzione di energia elettrica e la loro produzione, specialmente quelli connessi alla rete in Media Tensione - MT).

Infine, risultano in fase di stallo diversi investimenti legati al PNRR, tra cui i programmi Agrisolare, Agrivoltaico, CACER e Biometano.

Sebbene finanziati sulla carta, tali progetti necessitano di condizioni regolatorie stabili e procedure autorizzative rapide per essere effettivamente realizzati.

Il quadro complessivo evidenzia l’urgenza di interventi mirati per rafforzare le competenze istituzionali, semplificare gli iter procedurali e supportare l’adeguamento della rete elettrica.

Solo attraverso un approccio coordinato sarà possibile ripristinare un ritmo di crescita in linea con gli obiettivi europei di transizione energetica.