Sondaggio CNN: i climatologi ritengono che l’uomo sia causa del riscaldamento climatico

Spesso si utilizzano i sondaggi come strumento per capire l’umore e la percezione di una determinata categoria circa un argomento.

E perché non realizzare un sondaggio anche tra gli scienziati per capire cosa pensano del cambiamento climatico e del ruolo dell’uomo nella sua generazione?

E’ proprio in questa logica che è stato realizzato dalla CNN un sondaggio tra scienziati al fine di capire la loro posizione circa il riscaldamento climatico ed circa il ruolo dell’uomo nella generazione di tale riscaldamento in atto.

CNN_Survey

Su 3.145 scienziati intervistati il 90% pensa che il riscaldamento globale esista e sia in corso, mentre l’82% crede che la causa siano le attività dell’uomo: più interessante è però il dato riguardo le risposte dei climatologi (i veri “esperti” del settore), i quali per il 97% hanno dichiarato che la colpa del riscaldamento è dell’uomo.

Consensus_Gap

Questa notizia (di fine 2009) è estremamente interessante, ma è passata quasi sotto silenzio: in quel periodo tutti erano occupati a parlare del (finto) scandalo circa i (finti) “trucchi” ai dati climatici ipoteticamente operati dagli scienziati collegati all’IPCC, congiura rivelatasi poi clamorosamente falsa grazie al lavoro di 5 commissioni d’inchiesta indipendenti (senza peraltro che sia stata data l’adeguata segnalazione al fatto).

Il risultato di tutta questa disinformazione, casualmente generata appena prima del summit climatico di COP 15 (a Copenhagen) è stata una ulteriore crescita di confusione nel cittadino, oltre che una diminuzione dell’appoggio dell’opinione pubblica agli sforzi negoziali di Copenhagen.

In tutto il mondo, ma specialmente negli Stati Uniti, dove il dibattito è ancora acceso tra i cosiddetti “negazionisti” e “catastrofisti“, l’errore che viene spesso compiuto è di far fronteggiare nei talk show uno scienziato che dice che il cambiamento climatico esiste contro uno che dice che non è vero, spacciando questo confronto quale occasione “per dare la voce a tutte le diverse posizioni, senza censure”.

Ma così facendo sembra che la situazione veda un equilibrio delle posizioni, con un 50% favorevole ad una tesi ed il 50% all’altra, tanto che nel cittadino si radica la convinzione che non c’è certezza sulle cause del cambiamenti climatico, neppure tra gli scienziati.
E che quindi non sia sensato spendere soldi per qualunque tipo di intervento per il contrasto al climate change, dato che non si ha certezza circa la causa.

Ma non c’è davvero un equilibrio 50-50, dato che sono il 97% degli scienziati che pensa che ciò sia vero e solo un minimo 3% che cerca di negarlo (forse al soldo delle multinazionali inquinanti: ne abbiamo già parlato qui, quiqui e qui).

Dal sondaggio CNN ecco le due questioni poste agli scienziati: “Le temperature medie globali sono aumentate rispetto alla situazione pre-1800?” E poi: “E’ l’attività umana un fattore significativo nel modificare la temperatura media globale?”

Circa il 90% degli scienziati ha sottoscritto la prima questione e l’82% con la seconda (con una punta del 97% tra i climatologi, apppunto): i geologi petroliferi e meteorologi sono stati tra i più scettici, con solo il 47% e 64% rispettivamente (vedi grafico a seguito).

Che cosa vuol dire questo dato in controtendenza?


Lo Staff di Rete Clima®


Qui dati ed immagini esemplificative sul sondaggio (dal sito: www.informationisbeautiful.net)

Qui per approfondimenti.

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