Risparmio energetico inglese e riduzione della CO2

In Gran Bretagna 20 enti governativi (tra cui i principali ministeri) stanno avviando un programma per ridurre le emissioni del 10% entro 12 mesi semplicemente attraverso una modifica dei comportamenti di consumo: con l’interessante conseguenza di tagliare anche la spesa pubblica per i consumi energetici dell’apparato statale (si noti che la bolletta energetica di questi enti vale complessivamente intorno ai 120 milioni di sterline l’anno e che dunque solo nei prossimi mesi queste attività potranno portare un risparmio di 12 milioni).

Il nuovo governo britannico sembra essere davvero “verde”: proprio in questi giorni sta facendo i primi passi in questa direzione di risparmio avvalendosi della consulenza di Carbon Trust, ONG sostenuta anche dal Governo che ha la missione di ridurre le emissioni nazionali (e la loro bolletta energetica).

Si ripete come nella maggior parte dei casi gli Enti potranno raggiungere una riduzione del 10% solo modificando i comportamenti, mentre un’ulteriore riduzione del 20% potrà essere ottenuta con investimenti in tecnologie per l’efficienza energetica (interventi di coibentazione, efficientamento dell’illuminazione e maggior uso di sistemi di cogenerazione).

Si consideri che le emissioni prodotte dal governo britannico sono circa l’1% del totale nazionale (equivalgono a quelle della città di Liverpool) e una riduzione del 10% ammonterebbe a 600.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Il programma sugli edifici governativi britannici (la cui spesa energetica annuale si aggira intorno alle 500 milioni di sterline l’anno per alimentare grandi edifici progettati in tempi in cui il risparmio energetico non era affatto una priorità, esattamente come è accaduto per l’Italia) si colloca all’interno della campagna “10:10” che chiede a istituzioni, cittadini, imprese e a tutte le organizzazioni del paese di ridurre del 10% le proprie emissioni di gas serra entro la fine del 2010.

Secondo Eugenie Harvey (Direttrice della campagna 10:10) un simile progetto “....equivarrebbe a togliere dalla strada 200mila automobili. Un importante contributo al raggiungimento dell’obiettivo britannico per il 2020 di tagliare la CO2 del 34%.

Tom Delay (Direttore del Carbon Trust): “Rendere energeticamente efficiente il settore pubblico è un'opportunità d’oro per ottenere rapide riduzioni di spesa mentre si tagliano le emissioni”.

Dato che l’efficienza energetica è il modo più economico per tagliare i consumi energetici –e quindi- la CO2, potrebbe essere presa quale strumento per contribuire a risanare i conti pubblici, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e quindi le potenziali sanzioni in caso di sforamento delle quote di riduzione obiettivo del Protocollo di Kyoto: che nel caso italiano vorrebbe dire anche limitare l’importo delle penali miliardarie da pagare nel caso in cui, come sta effettivamente accadendo, non riuscissimo a rispettare gli impegni del protocollo di Kyoto e degli obiettivi europei per il 2020.

Una strada su cui meditare.


Lo Staff di Rete Clima®