Romani: “Niente centrali nucleari? Allora più rinnovabili”

Dal Ministro Romani è recentemente arrivata l’ovvia conferma che l’ormai bocciato piano di rilancio nucleare avrebbe levato risorse e sviluppo alle fonti rinnovabili.

Ma ecco che, sempre alla luce del chiaro voto referendario, le parole di Romani alla recente Assemblea di Confartigianato appaiono ben diverse rispetto al recente passato: “Lavoreremo perchè la quota del nucleare si annulli completamente come già avevamo deciso abrogando la norma. Faremo, a mio avviso, una strategia che ha bisogno di una conferenza nazionale dell'Energia. In base a questa sarà fatta una nuova suddivisione delle fonti e ovviamente la parte riservata alle rinnovabili sarà molto più ampia”.

Interrogato poi sul ruolo del gas naturale, Romani ha sottolineato che “il fossile da oggi rappresenta il 94% del mix energetico, e continuerà a fare la sua parte, ma ci sono altre fonti, dalle biomasse alla geotermia”.

Peccato per il finale dell’intervista, dove il Ministro tenta davvero irragionevolmente di attribuire al Governo il merito del rifiuto al nucleare.

Dice Romani: “Dal punto di vista dei quesiti più vicini alle mie competenze, sono stato proprio io il primo a dire che dopo la vicenda giapponese occorreva una pausa di riflessione. Riflessione che ha portato ad una moratoria e per ultimo all'abrogazione della legge sulla ripresa della strategia nucleare nel nostro Paese. Abbiamo dunque anticipato il volere degli italiani sul nucleare”.

Basta invece ritornare indietro solo qualche tempo per ricordare le parole del Ministro che tre giorni dopo la tragedia di Fukushima a proposito di nucleare affermava: “E’ inimmaginabile tornare indietro su un percorso giá attivato”.

Ma chi si vuole prendere in giro??!!

 

Lo Staff di Rete Clima®