Scoperto un nuovo punto di rilascio di petrolio nel Golfo del Messico


E’ stata scoperta una seconda fuga di greggio da un altro pozzo nel Golfo del Messico, ed anche questa non sembra essere intercettabile.

Stiamo parlando della Ocean Saratoga, piattaforma già danneggiata dall'uragano Ivan nel 2005, che sembra aver continuato a rilasciare petrolio da allora (da 5 anni!!!!!) seppure in quantità più modeste rispetto al più recente problema alla Deepwater Horizon.

Su TOD, voce sempre ben informata, si dice invece che l’inizio dello sversamento risalirebbe allo scorso 30 aprile, quindi circa 5 settimane fa (e non 5 anni).

La Bp come al solito smentisce, sostenendo che la Saratoga si limita –invece- ad effettuare operazioni di chiusura di vecchi pozzi: ma a smentire a sua volta la Bp è un suo stesso report datato 2008, in cui si afferma che la Ocean Saratoga ha generato ricavi per 65 milioni di dollari nel medesimo 2008.

In ogni caso, la fuoriuscita è confermata sia da foto aeree che da una nota del NOAA risalente –appunto- al 30 aprile.

Un argomento dell’altro ieri notte è stato il cosiddetto "media blackout", alimentato da una serie di voci che si rincorrono: si parla di giornalisti fermati o arrestati e di una militarizzazione delle coste della Louisiana.

C'è un articolo su OilPrice che ne parla, ma soprattutto un interessante racconto dal San Francisco Chronicle in cui ci si chiede come mai nessuno trasmette o pubblica le tragiche immagini relative ai delfini morti e alla catastrofe ambientale in generale.

Un contractor anonimo ha dichiarato: “C'è in atto un cover up da parte della BP. Ci hanno esplicitamente detto che non vogliono queste foto di animali morti. Sanno che l'oceano finirà col nascondere gran parte delle prove”.

Le più clamorose rivelazioni arrivano però dal network televisivo ABC, che racconta come fin dall'inizio fosse stato impedito alla Guardia Costiera di rendere pubbliche le immagini video già esistenti del pozzo da parte della Bp, che per legge ha il compito di coordinare gli interventi di ripulitura.

Agli ufficiali della Guardia Costiera è stato intimato di non parlare dell'entità dello sversamento durante interviste e conferenze stampa, e continuare ad aderire alla versione dei 5000 barili al giorno.

E come mai? La ABC sostiene che la causa risiede in ragioni economiche: la legge prevede una multa di 1000 dollari per barile rilasciato, e la differenza tra 5 mila e 20 mila barili sono ben 15 milioni di dollari al giorno.

Ecco finalmente spiegato il mistero del gioco di cifre al ribasso.


Lo Staff di Rete Clima®



Qui un video in alta risoluzione dello sversamento in atto.