Il Parco Nazionale del Vesuvio, ente istituito nel 1995, durante l'estate del 2017 è stato devastato da una moltitudine di incendi che hanno distrutto più di 4.000 ettari di boschi.
Nell'autunno del 2022, a cinque anni di distanza dagli incendi, è iniziata la collaborazione tra l'Ente Parco e Rete Clima che, grazie al finanziamento di Conad all'interno della campagna "Forestiamo insieme l'Italia", ha visto la piantagione di un primo lotto di 1.000 alberi in diverse "zone di rinaturalizzazione", ossia delle piccole aree dove vengono piantati alberi e arbusti con una densità molto alta.
Il Parco Nazionale del Vesuvio è stato istituito nel 1995 per proteggere l'area ad elevata biodiversità che cresce sui pendii del vulcano che svetta sul Golfo di Napoli. I boschi che crescono sulle pendici del vulcano sono molto variegati e particolari, tanto che ecenti studi hanno consentito di accertare che la flora presente oggi nel territorio del Parco conta 744 specie diverse.
La riforestazione ha luogo all'interno della Riserva naturale del Tirone, dove parecchie specie rare, come alcune orchidee, trovano riparo. Le specie che verranno messe a dimora appartengono alla tipica macchia mediterranea, che si presenta solitamente con una elevata biodiversità floristica: lo strato arboreo è costituito prevalentemente dal Leccio (Quercus ilex), associato ad altre piante caducifoglie (Roverella, Terebinto, Albero di Giuda, Orniello), mentre numerose sono le specie arbustive (Fillirea, Mirto, Corbezzolo, Alloro, Viburno, Alaterno, Lentisco, Cisto, diverse Ginestre).
La riforestazione nel Parco Nazionale del Vesuvio rientra all'interno di Foresta Italia, la Campagna di forestazione nazionale di Rete Clima realizzata in partnership con Coldiretti e PEFC Italia:
Questo progetto contribuisce al raggiungimento dei seguenti obiettivi SGD 2030:
Questo progetto è realizzato secondo il Protocollo Forestazione Italiana®: