Spot nucleari in tv: pubblicità travestita da (falsa) campagna informativa

E’ incominciata anche in televisione la campagna pubblicitaria a favore del nucleare: fà specie vedere le (pericolose) centrali nucleari pubblicizzate come fossero scatolette di tonno o un bagno schiuma, per “ammorbidire” le posizioni contrarie di buona parte dei cittadini italiani.

La campagna atomica televisiva è pagata dal Forum Nucleare Italiano, ed è parte della “campagna informativa” annunciata da Berlusconi nei mesi scorsi e già concretizzatasi con varie operazioni velate, come interviste e interventi di esperti pro-nucleare in programmi di informazione ed intrattenimento e su riviste patinate.

Il primo spot televisivo della campagna pubblicitaria televisiva pro-atomo è curato dall'agenzia Saatchi & Saatchi: il messaggio pubblicitario è camuffato sotto le vesti di una campagna informativa equidistante, caratterizzata da una apparente neutralità sul tema e dalla pretesa di dare informazioni prive di pregiudizi per aiutare il destinatario a farsi un'opinione e scegliere in libertà se essere favorevole o contrario al nucleare.

Lo spot di 30 secondi rappresenta una partita a scacchi nella quale sono di fronte le due giocatori portatori di tesi di due tesi diverse, una favorevole al nucleare ed una contraria:

Lasciando la parola a Giuseppe Onufrio (Direttore esecutivo di Greenpeace Italia), che ha illustrato gli errori contenuti nello spot.

A partire da quanto viene detto a proposito delle scorie nucleari che secondo la voce “pro-nucleare” “si possono gestire in sicurezza”, mentre secondo Onufrio: "….in nessuna parte del mondo, dopo 60 anni di sviluppo tecnologico – e dopo aver ricevuto la quota maggiore degli investimenti pubblici in ricerca e sviluppo energetico dei Paesi Ocse – questo miracolo sia ancora mai stato dimostrato".

Continua Onufrio commentando la seconda parte dello spot che limita il ruolo delle fonti rinnovabili: "Seconda bufala: la voce contro ricorda che, per fare a meno delle fonti fossili, ci sono le energie rinnovabili. La voce a favore del nucleare ribatte che tra cinquant’anni potrebbero non bastare. Qui la menzogna è duplice. In primo luogo tra cinquant’anni anche l’uranio estraibile a costi calcolabili sarà agli sgoccioli. In secondo luogo, la possibilità tecnica ed economica di uno scenario energetico totalmente basato sulle rinnovabili non è solo una fantasticheria degli ambientalisti: ci sono analisi di fonte industriale e istituzionale che lo dimostrano possibile almeno su scala europea".

Veniamo ai costi della campagna che, secondo il Sole24Ore, costerà all'circa 6 milioni di euro: molti soldi verranno dalle aziende interessate come Enel (che secondo "Il Fatto" ha messo a bilancio 20 milioni di euro per promuovere il nucleare) ma ttattandosi di una pseudo "campagna informativa" c'è il serio rischio che a pagare siano ancora i cittadini-contribuenti dato che secondo Onufrio: “…..le norme in vigore per il nucleare prevedono fondi pubblici per 'campagne informative'".

Potremmo trovarci di fronte al paradosso per cui si useranno le risorse di tutti per cercare di convincere la maggioranza dei cittadini che ha torto, visto che i contrari al nucleare secondo Eurobarometro sono il 55% della popolazione.

INSOMMA, C'E' IL RISCHIO CHE I CITTADINI ITALIANI INIZINO A PAGARE PER IL NUCLEARE PRIMA ANCORA CHE QUESTO SIA STATO REALIZZATO……CHI VUOLE INTENDERE INTENDA!!

Concludiamo sostenendo il fatto che -se pure è legittimo che le aziende dietro al Forum promuovano le tecnologie in cui investono- non ci sembra corretto che lo facciano mascherando la pubblicità sotto le vesti di una campagna informativa: è questo il motivo per cui i anche senatori Ecodem, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, hanno chiesto al Giurì dell'autodisciplina pubblicitaria di richiamare i finanziatori della campagna ai loro doveri deontologici.

No nucleare!

 

Lo Staff di Rete Clima®