Stato delle fonti rinnovabili in Italia

 In occasione della presentazione del rapporto "Comuni Rinnovabili 2010", il GSE ha presentato i dati energetici del 2009. L’anno passato le rinnovabili elettriche in Italia hanno prodotto 66.018 GWh, il 13,5% in più rispetto ai 58.164 GWh del 2008, soddisfacendo il 18,8% del fabbisogno elettrico lordo nazionale.

La principale fonte energetica rinnovabile rimane l’idroelettrico, che nel 2009 ha pesato per il 72% del totale dell’elettricità prodotta da rinnovabili, con 47.534 GWh prodotti. Nel 2009 l’idroelettrico ha perso terreno in termini di contributo relativo rispetto al 2008, quando contava per l’87% della produzione energetica rinnovabile: ciò si è verificato anche in virtù della forte crescita delle altre fonti rinnovabili tra cui primariamente  l’eolico, la biomassa ed il fotovoltaico. Nella classifica dell’energia prodotta nel 2009 dopo l’idroelettrico seguono biomasse e rifiuti biodegradabili con il 10% (6.300 GWh), l’eolico che passa dall’1% del 2008 al 9% del 2009 (con 6.087 GWh prodotti), la geotermia con l’8% (5.347 GWh prodotti) ed il fotovoltaico con l’1% (750 GWh prodotti).

Per quanto riguarda invece la potenza installata, nel 2009 è stata rilevante la crescita del fotovoltaico: +135% rispetto alla situazione del 2008. I 730 MWp di fotovoltaico installati nel solo 2009 (nel 2009 l’Italia è stata il secondo Paese al Mondo per nuova potenza fotovoltaica installata) portano la potenza fotovoltaica nazionale totale a 1.149 MWp: il tetto dei 1.200 MWp fissato dal nuovo conto energia come obiettivo per il fotovoltaico nazionale sarà quindi verosimilmente raggiunto già nel corso del mese di aprile, ed entro la fine del 2010 la potenza fv installata potrà verosimilmente raggiungere i 2.500 MWp. Buone performance nel 2009 anche per la potenza installata in campo eolico, con 1.312 nuovi MW installati (che fanno passare la potenza totale eolica nazionale da 3.538 MW del 2008 a 4.850 MW di fine 2009, il 37% in più), con particolare attività in Puglia (Foggia è la prima “Provincia eolica” italiana). Le biomasse e i rifiuti (considerati solo per la frazione biodegradabile) invece sono cresciuti nel 2009 del 22,5%, raggiungendo una potenza elettrica cumulativa di 1.905 MW. Immutata invece la situazione della geotermia con 711 MW tutti concentrati nelle tre provincie toscane di Siena, Grosseto e Pistoia.

Si noti che il boom fotovoltaico italiano ha ancora un po’ di respiro: se, come già detto, entro la fine di aprile si prevede il raggiungimento del tetto dei 1.200 MWp (il limite massimo di potenza incentivabile secondo quanto previsto dal nuovo conto energia, DM 19/2/2007), restano altri 14 mesi prima dell’esaurimento delle domande accettabili (a partire dal 31/12/2010, 24 mesi per gli enti pubblici).

In questo quadro virtuoso sono comunque presenti anche alcuni ostacoli che potrebbero limitare un ulteriore futuro sviluppo del settore rinnovabile in Italia: tali ostacoli vanno ricercati nei lunghi processi autorizzativi dei nuovi impianti rinnovabili, nelle incertezze sul futuro del sistema incentivante, in una normativa disomogenea a livello territoriale, nella inadeguatezza della rete di trasmissione elettrica nazionale. A questo proposito Gerardo Montanino (direttore della Divisione Operativa del GSE) ha detto che la rete “va assolutamente ammodernata per poter accogliere tutta l’energia delle rinnovabili: diversamente si corre il rischio di dover pagare comunque i produttori di energia pulita per rimborsarli dell’elettricità che la rete non riesce ad accogliere. Ma tale elettricità non contribuirebbe al raggiungimento dell’obiettivo UE 2020 perché questo è calcolato sugli usi finali e non sulla produzione”.

Nel campo delle fonti rinnovabili il futuro è quindi sicuramente ricco di prospettive, ma non va assolutamente trascurata la necessità di ammodernamento della rete di trasmissione elettrica nazionale, che deve guardare con attenzione alle smart grid.

 

SC

 

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