NOAA: ridurre la CO2 ma anche gli altri gas ad effetto serra

 

La NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration, l’Agenzia scientifica del Dipartimento del Commercio USA) ha realizzato un nuovo studio pubblicato su Nature (dal titolo: “Non-CO2 greenhouse gases and climate change”) che da’ impulso alla riduzione della CO2 ma anche degli altri GHG (greenhouse gases, gas ad effetto serra).

Se l’anidride carbonica è -infatti- il principale responsabile dell’effetto serra antropicamente indotto (per circa il 55% dell’alterazione), esistono anche altri gas corresponsabili dell’alterazione del bilancio radiativo terrestre, e quindi del riscaldamento climatico quali il metano (CH4), l'ossido di diazoto (N2O), l'esafluoruro di zolfo (SF6), gli idrofluorocarburi (HFCs) ed i perfluorocarburi (PFCs).

Questi altri gas serra sono presenti nell'atmosfera in concentrazioni molto basse ma, a causa del loro elevatissimo GWP (Global Warming Potential), di molto superiore a quello della CO2, contribuiscono fino al 45% alla quota di riscaldamento globale dovuto alle emissioni causate dalle attività umane.

Stephan Montzka (NOAA): “Sappiamo che il recente cambiamento climatico è dovuto principalmente alle emissioni di CO2 emessa durante l’uso di combustibili fossili e che questo problema ci accompagnerà per molto tempo perché è molto resistente in atmosfera. Ma la riduzione delle emissioni di gas serra diversi dal biossido di carbonio possono causare rapidi cambiamenti in meglio”.

E’ infatti noto che per stabilizzare (non interrompere, solo stabilizzare!) l’effetto di riscaldamento climatico dovuto alla CO2 sarebbe necessaria una diminuzione di circa il 80% delle emissioni antropiche in atmosfera, anche considerando il fatto che la CO2 già emessa permane in nell’atmosfera per migliaia di anni…..ma si tratta di un obiettivo più che ambizioso, che difficilmente riuscirà ad aggregare un consenso significativo da parte dei Governi mondiali.

Sarebbe quindi sensato operare da subito in maniera più che intensiva anche per la riduzione delle emissioni degli “altri” gas serra, diversi dalla CO2, un obiettivo che potrebbe già fare la differenza climatica in un lasso temporale molto limitato (poche decine di anni).

Stephan Montzka: “È chiaro che il cambiamento climatico recente è principalmente dovuto all’anidride carbonica emessa dall'impiego dei combustibili fossili, e sappiamo anche che questo sarà un problema a lungo termine perché si tratta di un gas molto persistente nell'atmosfera. Ma ridurre l'emissione di altri gas serra contribuirebbe già a un miglioramento dell'atmosfera, in tempi molto brevi”.

Stephan Montzka: “….ridurre tutte le emissioni di gas serra, diversi dalla CO2, dell’80% potrebbe limitare sostanzialmente l’effetto del riscaldamento del clima in un paio di decenni” ad un costo economico ragionevole dato che “Un drastico taglio delle emissioni degli altri gas è possibile a costi ragionevoli, grazie alle tecnologie attualmente disponibili e ciò faciliterebbe le future azioni di mitigazione”.

La conclusione dello studio è che –in prospettiva- bisognerà comunque imporsi forti riduzioni sulle emissioni di CO2: “Anche se oggi potessimo eliminare tutte le emissioni di gas ad effetto serra diversi dalla CO2 di origine umana, non sarebbe sufficiente per stabilizzare l’influenza sul riscaldamento globale causato nei prossimi 40 anni, a meno che il quantitativo di CO2 non venga significativamente ridotto”.

Ma purtroppo c’è ancora molto da fare nell’ambito delle attività di riduzione di CO2, sia in Italia che in Europa, anche a fronte di monitoraggi nazionali delle emissioni non sempre affidabili

 

Lo Staff di Rete Clima®