Costo del petrolio

 

 

 

   Questo libro, selezionato dal Financial Times come "uno dei migliori libri del 2009", è l'ultimo lavoro di Jeff Rubin: il tema è interessante, tanto più in una società ed una economia che vivono sul petrolio, dipendendo un maniera completa dalla sua disponibilità e dal suo prezzo.


Nella storia moderna questi due fattori non sono stati quasi mai preoccupanti, ma il 2008 ha portato ad una brusca presa di coscienza circa gli effetti del caro petrolio sulla vita dell'intero mondo moderno. E il libro cerca proprio di analizzare le situazioni alla fine della recessione economica che stiamo vivendo, quando "assisteremo impotenti all’aumento del prezzo del petrolio fino ai 200 dollari al barile", prezzo che "renderà insostenibili i costi dell’economia globale". Secondo Rubin, infatti, dal momento che l’intera struttura dell’economia mondiale dipende dal prezzo e dalla disponibilità del petrolio un prezzo del greggio a 200 dollari al barile tutto rischia di fermarsi: la circolazione delle merci e la produzione petrolchimica entrano in crisi con effetti collaterali drammatici sulla nostra economia. Abbiamo già assistito a recessioni causate dagli elevati prezzi del petrolio e, ogni volta, la medicina per curare un’economia malata era a portata di mano: un nuovo approvvigionamento di petrolio a basso costo. A patto di avere riserve petrolifere a disposizione. In caso contrario, l’idea stessa di ripresa economica dovrà essere ridefinita. “Che fine ha fatto il petrolio?” documenta come la crescita della domanda di greggio a fronte di un’offerta stagnante renderà insostenibili i costi dell’economia globale e in mancanza di una fonte energetica sostitutiva, "saremo costretti a cambiare radicalmente il nostro stile di vita". Dovremo passare "da un’economia di tipo globale a una di tipo locale". I motivi "non sono di ordine ideologico, ma semplicemente non potremo più permettercelo". E questa "non è necessariamente una notizia cattiva se si agisce in tempo".

 

 

 

SC