Ignoranza in Senato: la mozione D’Alì

Il clima sta cambiando, ma al Senato della Repubblica Italiana non interessa.

 

Anzi......gli vota contro. 

 

Il 14 aprile 2010 è stata approvata in Senato la mozione D’Alì che, in sostanza, dichiara inesistente il riscaldamento climatico dovuto alle attività umane e che chiede all’Italia di contrastare le politiche con cui Onu e Unione Europea cercano di contrastare l’effetto serra.

 

La mozione è realmente belligerante verso l’Ue ed il suo Pacchetto 20-20-20, dal momento che impegna il Governo ad agire per contrastare gli intenti europei: in pratica  la mozione è una sorta di dichiarazione di guerra all’Unione Europea e al suo pacchetto clima 20-20-20 (esattamente come per il voto sulla caccia). E impegna il Governo ad agire in questo senso.

 

Si noti che il Senato, insieme alla mozione D’Alì, ha esaminato anche altre mozioni sul clima, fra cui una mozione di Francesco Rutelli (Alleanza per l’Italia), che presentava la necessità di lottare contro i cambiamenti climatici dovuti alle attività umane.

 

Il testo della mozione di Rutelli era però fedelmente copiato dal documento conclusivo del vertice G8 de L’Aquila, quindi un documento sottoscritto anche dall’Italia attraverso la firma di Berlusconi.

 

Governo e maggioranza non se ne sono accorti e hanno criticato le affermazioni della mozione di Rutelli: nonostante poi questi ne abbia svelato l'origune, la mozione è stata comunque bocciata. In pratica, quindi, il Senato è come se avesse bocciato gli impegni che a L’Aquila Berlusconi ha presentato come la posizione del Governo italiano.

 

Se questo non bastasse, come già dicevamo su questo sito, nella mozione D’Alì è scritto in maniera chiara il fatto che il Governo debba sfruttare la clausola Berlusconi”: sostiene la mozione che questa (inesistente) clausola consentirebbe di uscire quest’anno dall’accordo europeo 20-20-20 per la riduzione dei gas ad effetto serra e dal maggior impiego di energie rinnovabili (solo che nel Piano europeo non c’è alcuna clausola di quel tipo, ma solo la possibilità di rivedere l’accordo nel 2014.

 

Con l’approvazione della mozione D’Alì, il centrodestra ha sancito con voto parlamentare che le analisi dell’Onu e degli scienziati dell’IPCC sull’effetto serra sono “catastrofiste” oltre che “errate e non sufficientemente supportate dal dato scientifico”.

 

Questa è la classe politica che dovrebbe governare il Paese.

 

Lo Staff di Rete ClimaTM