Australia: prima approvazione alla Camera per la Carbon Tax

Appena a seguito del Clean Energy Bill 2011 in Australia fa notizia la recente approvazione del disegno di legge  sulla carbon tax da parte della Camera (74 voti a favore e 72 voti contrari), che andrà virtualmente a pesare sui 500 maggiori emettitori di gas serra del Paese a partire dal luglio 2012: l’iter di approvazione non è ancora completo, dato che si dovrà aspettare il voto del Senato il mese prossimo, ma questo primo passo è decisamente rilevante.

La tassa sulle emissioni di carbonio, fortemente voluta dal premier Julia Gillard quale punto cardine della politica nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici, è da contestualizzarsi nella situazione globale dell’Australia. Che si configura oggi come il primo esportatore mondiale di carbone, oltre che suo grande utilizzatore ai fini della generazione elettrica (con il conseguente più alto tasso di emissione pro capite di gas ad effetto serra): ma si tratta anche di un Paese che si trova ad essere particolarmente esposto ai rischi legati al climate change ed ai suoi effetti ambientali.

Secondo l’attuale schema di carbon tax appena approvato, i circa 500 maggiori emettitori nazionali di gas serra saranno costretti a pagare 23 dollari australiani (circa 17 euro) per ogni tonnellata di CO2 emessa: in questo modo l’Australia si unisce Nuova Zelanda e all’Unione Europea nell’introduzione di misure di pagamento dei danni ambientali generati da parte degli inquinatori.

Parte degli introiti ricavati dalla nuova imposta saranno destinati a investimenti in tecnologie per la produzione di energie pulite e nella creazione di nuovi posti di lavoro, a fronte di quelli inevitabilmente persi in seguito alla ovvia necessaria riconversione di un sistema energetico fortemente basato sul carbone: l’imposta, teoricamente operativa a partire dal primo luglio 2012, si evolverà poi entro il 2015 in un sistema di scambio di quote di emissioni nella zona Asia-Pacifico, a prezzo variabile, fissato dal mercato (delle quote di emissione).

L’approvazione della legge è avvenuta sulla base di un limitatissimo margine (2 soli voti), chiaro sintomo di come il provvedimento faccia paura, anche in relazione a tutti i  mutamenti a cui dovrà andare incontro la società e l’economia australiana nell'ambito della revisione del proprio sistema energetico ed conomico in una logica "low carbon".

 

Lo Staff di Rete Clima®