Le mappe del riscaldamento globale diventano “rosa”: e non è un omaggio alle signore!

L’attuale riscaldamento climatico nella regione artica è così intenso che per renderlo immediatamente evidente è stato aggiunto alle mappe di anomalia termica un nuovo colore, il rosa appunto.

L’operazione in rosa è stata realizzata da James Hansen, il capo del Goddard Institute for Space Studies della Nasa, in un articolo di fine marzo 2011 intitolato “Perceptions of climate changes”.

Giusto per comprendere meglio il problema, è necessario dire che le mappe di anomalia termica sono strumenti che evidenziano -mediante tinte cromatiche diverse- la differenza fra la media delle temperature registrate in periodo storico (normalmente il periodo 1951-1980) rispetto alle temperature invernali odierne: grazie alle loro diverse tinte cromatiche offrono -quindi- una indicazione circa l'intensità delle variazioni climatiche più recenti rispetto alla media storica.

La gamma tradizionale dei colori presente sulle cartine della NASA (realizzate sulla base di questo database) normalmente riserva al marrone il compito di identificare le aree in cui si sono registrate le crescite di temperatura più alte rispetto alla media storica (oltre + 4 °C rispetto alle temperature medie registrate nel periodo 1951-1980).

Senza voler modificare il cromatismo ufficiale di queste mappe, la neo introduzione del rosa è stato un tentativo per cercare di evidenziare aumenti di temperatura fra i + 6 ed +11 °C, valori pazzeschi che però sono realtà di questo periodo nella zona artica.

Chissà se anche la Nasa adotterà ufficialmente il rosa di James Hansen che in questo contesto –è proprio il caso di dirlo- è proprio un colore malaugurale.

 

Lo Staff di Rete Clima®