Cambiamenti climatici: entro il 2100 quadruplicheranno i danni causati dagli uragani

I cambiamenti climatici diventeranno sempre più costosi, proseguendo lungo il trend che stiamo già osservando da anni: d’altra parte è logico, se le emissioni di gas serra continuano a crescere non c’è motivo per cui il fenomeno del riscaldamento del clima non debba aggravarsi, facendo a sua volta aumentare l’intensità e la frequenza dei fenomeni meteoclimatici estremi globali, insieme ai loro danni.

Una recente ricerca statunitense realizzata congiuntamente dall’Università di Yale e dal Massachusetts Institute of Technology e pubblicata sulla rivista Nature Climate Change, in particolare, stima che i danni provocati da uragani e tempeste tropicali aumenteranno esponenzialmente nel corso di questo secolo, fino ad arrivare a costare 109 miliardi di dollari l'anno (quattro volte tanto rispetto ai valori attuali), con devastazioni particolarmente concentrate nel Centro-Nord America e nell’Asia orientale.

Il tutto senza considerare le perdite in vite umane, non contabilizzate a livello di danno monetario dentro queste stime.

Per arrivare a questi valori economici, lo studio ha calcolato la variazione in frequenza, intensità e localizzazione degli uragani, per effetto diretto dei cambiamenti climatici in corso: attraverso strumenti software di modellistica ambientale, sono state simulate circa 17 mila tempeste di cui è stato analizzato il potenziale distruttivo anche in relazione ai probabili cambiamenti negli usi del suolo, che in alcune zone del mondo porterà ad una crescente urbanizzazione a causa dell’inurbamento e della crescita demografica.

Ripartendo quindi i danni tra le diverse voci di costo così stimate, a causa della sola urbanizzazione di cui sopra (e dell’aumento di PIL previsto in alcune aree del mondo) i danni collegati a questi fenomeni meteorologici aumenteranno dagli attuali 26 miliardi di dollari l'anno fino ai 56 miliari l’anno entro la fine del XXI secolo: i restanti 53 miliari di dollari identificati nello studio saranno invece da imputare ai maggiori danni legati alla maggior frequenza ed intensità di questi fenomeni meteorologici estremi, a causa del cambiamento climatico.

Non fare niente per limitare le conseguenze climatiche costa, e sempre più costerà: gli scienziati lo dicono da sempre e gli economisti (nell’ambito del rapporto Stern) lo hanno già quantificato chiaramente già dal 2007!

A quando una azione concreta per la mitigazione climatica? La Conferenza di Durban dello scorso Dicembre 2011 non ha portato molto lontano, forse anche perchè c'è chi coscientemente lavora contro le azioni di tutela climatica, arrivando a negare l'evidente oltre ogni limite razionale.

Anche l'ultimo folle tentativo di "Climagate 2" ne è la prova.

 

Lo Staff di Rete Clima®

 

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