Cambiamento climatico: aumento dell’acqua dolce negli Oceani

Uno studio effettuato dai ricercatori dell’Alfred Wegener Institute e pubblicato sulla rivista Deep-Sea Research, sostiene che il contenuto di acqua dolce dell’Oceano Artico è aumentato del 20% nel giro di vent’anni.

Il dato, ottenuto misurando la concentrazione del sale nell’acqua marina in oltre 5000 siti, è di portata enorme: corrisponde ad un volume di 8.400 chilometri cubi di acqua dolce in ingresso nell’Oceano Artico, la quale è caratterizzata da una salinità (e quindi densità) diversa rispetto a quella marina.

L’impatto?

Rilevante, dato che l’acqua dolce forma uno strato sottile e più caldo sulla superficie marina e quindi controlla gli scambi di calore della massa d’acqua con l’atmosfera: è così ragionevole aspettarsi che nei prossimi anni la quantità aggiuntiva di acqua dolce fluirà dall’Oceano Artico verso il Nord Atlantico, influenzando la formazione delle acque profonde nei mari della Groenlandia e del Labrador.

Si avranno quindi effetti sulla circolazione globale delle acque negli oceani, con tutte le conseguenza climatiche conseguenti (vedi la corrente del Golfo).

Nell’ambito dell’analisi delle cause di questo fenomeno, si ipotizza siano tre i meccanismi all’origine di questo aumento: il crescente ritmo di scioglimento dei ghiacci, le precipitazioni atmosferiche e le acque riversate dai fiumi nell’oceano.

Il clima che cambia cambierà anche il mondo così come oggi lo conosciamo.

 

Lo Staff di Rete Clima®