Cambiamento climatico, più meduse, più gas serra, stop alle centrali nucleari

Il collegamento di cui al titolo dell’articolo indica una correlazione vera, ma difficilmente comprensibile se non spiegata.

Con le mutate condizioni ambientali indotte dai cambiamenti climatici alcune specie, tra cui le meduse, traggono grandi vantaggi.

Proceedings of the National Academy of Sciences ha recentemente pubblicato una ricerca condotta da Rob Condon (del Virginia Institute of Marine Science) secondo cui i batteri marini, organismi degradatori fondamentali per la reimmissione nella catena alimentare marina degli elementi nutritivi degli organismi che muoiono in mare, non riescono a “riciclare” altrettanto bene le meduse: le quali, una volta morte, rilasciano queste sostanze in mare cosa comportando un impoverimento delle reti trofiche oltre che una maggior quantità di gas rilasciata nell’atmosfera.

Il problema è anche che il cambiamento climatico e l’eccesso di pesca, che priva i mari dei competitori tradizionali delle meduse, fa sì che il loro numero cresca esponenzialmente tanto da comportare in alcuni luoghi delle vere e proprie “invasioni” episodiche.

E se questo capita in prossimità di una centrale nucleare sulla costa gli effetti non possono essere positivi, come è recentemente capitato ad un numero non banale di centrali nucleari.

Nel video si può vedere cosa è successo alla centrale nucleare israeliana di Orot Rabin, ma si dovrebbero citare almeno anche la centrale scozzese di Torness ed una centrale nel giappone occidentale:

Gli effetti dell’alterazione degli equilibri naturali sono tali e tanti che prevederli è complesso e contenerli è difficilissimo: già questa semplice constatazione dovrebbe far pensare ai rischi che corriamo con il nostro modello di sviluppo eco-insostenibile.

 

Lo Staff di Rete Clima®