Piccoli gesti quotidiani (da 1 miliardo di tonnellate di CO2)

14 semplici gesti quotidiani a costo zero, capaci di far risparmiare agli USA un miliardo di tonnellate di CO2 (valore pari ad un settimo delle loro attuali emissioni di gas serra).

Lo studio (“Simple and Inexpensive Actions Could Reduce Global Warming Emissions by One Billion Tons”) del NRDC (Natural Resources Defense Council) e del Garrison Institute's Climate, Mind and Behavior Project quantifica questo valore, raggiungibile attraverso un pool di azioni comportamentali dei singoli che possono essere attuabili da subito senza aspettare leggi federali come il climate bill (ancora bloccato al Senato dove è stato abbondantemente annacquato e snaturato).

 

L’azione (virtuosa) del singolo deve venire anche prima dell’azione politica….specie se l’azione tarda a venire (vedi la COP 15 di Copenhagen) o viene addirittura ostacolata dai furbi politici nostrani.

Dal blog dell’NRDC: “Quando si considera che un aereo tipo Gulf Stream 550 emette ogni ora 8000 libbre (3,6 tonnellate, ndr) di CO2, mentre 2 persone che diventano vegetariane in un anno intero evitano solo 6.600 libbre (circa 3 t) di CO2, potrebbe venire la tentazione di pensare che l’azione individuale sia inutile e insignificante ma il nostro lavoro dimostra che non è affatto così”.

Aggregare una serie di piccole azioni individualmente “insignificanti” porterebbe nel complesso a una riduzione della CO2 tutt’altro che trascurabile. Grazie a piccoli accorgimenti dei suoi cittadini il secondo emettitore al mondo (ormai dopo la Cina) ogni anno potrebbe ridurre da qui al 2020 le proprie emissioni del 15% rispetto ai livelli attuali, spiega lo studio: un taglio da un miliardo di tonnellate di gas serra, tanto quanto emette la Germania, il più grande emettitore europeo. Un risultato che avrebbe quasi lo stesso effetto della legge federale sul clima, nell’ormai insperabile caso che fosse approvata nella sua versione originale passata alla Camera (che prevedeva una riduzione delle emissioni del 17% rispetto al 2005, pari al -4% rispetto al 1990).

Un risultato impressionante, tanto più che i comportamenti proposti non sono interventi drastici come rinunciare all’auto o rendere energeticamente autosufficiente la propria casa, bensì 14 piccoli accorgimenti relativamente semplici e a costo zero. Azioni da mettere in pratica nell’ambito della mobilità individuale, della gestione casalinga, degli acquisti e della dieta. Sui trasporti, ad esempio, si suggerisce che chi prenda più di 3 aerei ogni anno rinunci ad un volo; oppure di condividere l’auto per andare al lavoro almeno due volte a settimana, di controllare olio e pressione dei pneumatici per ridurre i consumi.

I suggerimenti per la propria abitazione sono ancora più facili da adottare: vanno dal regolare la temperatura tramite un termostato all’usare con più parsimonia l’acqua calda; e ancora, evitare consumi elettrici inutili come quelli degli apparecchi in stand-by o delle luci accese quando non si è in una stanza, ecc. Anche per quel che riguarda spesa e cibo non si tratta di operare misure draconiane: ad esempio, sostituire per 2 volte alla settimana il pollo alla carne rossa (uno degli alimenti con la più pesante impronta di carbonio), ridurre del 25% lo spreco di cibo e aumentare del 50% il riciclo di plastica, metallo, vetro e carta.

Piccoli comportamenti (elencati nel pdf allegato) per ognuno dei quali è stato quantificato l’impatto in termini di riduzioni di CO2, con risultati molto interessanti: è vero che però stiamo parlando dello stile di vita americano, il più sprecone al mondo non è difficile intervenire per migliorarne la sostenibilità. Si pensi che se ogni indiano produce in un anno 1,2 tonnellate di emissioni di CO2 e un italiano 7,7, l’americano medio arriva a 19,5 (dati World Bank 2008).

 

Ma la lezione di questa ricerca statunitense è sicuramente esportabile in qualsiasi paese industrializzato e ci dice che – a maggior ragione ora che i negoziati internazionali sul clima sono in stallo – per rallentare il riscaldamento globale non è solo utile ma indispensabile agire anche dal basso.

La sostenibilità "parte dal basso", per l'appunto.

 

PV

 

Qui il donwload del report.