Fonti rinnovabili vs nucleare

Qualche dato a proposito dell’attuale ruolo delle energie rinnovabili rispetto a quella nucleare. Le rinnovabili sono in grado di generare 3.900 TWh all’anno, il 50% in più rispetto ai 2.600 TWh/anno del nucleare: si consideri che la potenza elettrica rinnovabile (essenzialmente eolica e solare) installata negli ultimi 5 anni nel mondo è stata 14 volte superiore alla potenza nucleare entrata in rete.

Di seguito si riporta un grafico dal sito Qualenergia.it, che illustra l'incremento della potenza rinnovabile nel mondo nell’ultimo quinquennio, (in GW, cioè migliaia di MW):

 

 

 

 

Negli ultimi 5 anni la produzione di elettricità le fonti rinnovabili ha superato quella nucleare di 3 volte: ed è un divario destinato a crescere, dato che in futuro sarà problematico mantenere l’attuale quota di elettricità generata da nucleare.

Se pure sono complessivamente in costruzione una cinquantina di reattori, e l’Agenzia internazionale dell’Energia Atomica ha alzato le previsioni al 2020 e 2030, si stima che la percentuale della domanda elettrica coperta dal nucleare rimarrebbe leggermente sotto la quota del 14-16% degli ultimi anni (13,5-14,6% nel 2020; 12,6-15,9 % nel 2030).

Passando invece alle rinnovabili, gli obiettivi che si sono posti Europa, Cina, Usa e Russia comporteranno una forte crescita.

 

Parlando di eolico, il Global Wind Energy Council (GWEC) prevede un incremento del 160% al 2014 della potenza eolica con un passaggio dai 108 GW cumulativi di oggi ad oltre 400 GW.
Analizzando il settore fotovoltaico, l’European Photovoltaic Industry Association (EPIA) ritiene che con politiche più decise il solare possa arrivare a coprire il 12% della domanda elettrica europea nel 2020.



La crescita delle energie rinnovabili rischia però di essere ostacolata dal nucleare: si tratta sicuramente del problema della sottrazione delle risorse economiche nazionali (se indirizzate verso il nucleare), ma anche del fatto che la rigidità di funzionamento delle centrali atomiche rischia di tradursi in un blocco dell’espansione degli impianti eolici o solari.

Una anteprima di questo problema si è già verificata in Spagna ad inizio 2010, quando durante le ore notturne l’eolico era arrivato a coprire il 54% della domanda elettrica costringendo l’autorità ad imporre il blocco di 600 MW di potenza eolica per non “ostacolare” la non regimabile produzione atomica nazionale.

Elevati costi di costruzione e di dismissione delle centrali (qui il riferimento al report del MIT), insicurezza durante l’esercizio, problemi sanitari a chi abita vicino alle centrali, insicurezza e costi per lo stoccaggio delle scorie, limitazioni al funzionamento dei puliti impianti a fonti rinnovabili a causa dei propri limiti tecnologici, costi in bolletta che crescono per il finanziamento (pubblico) a nuove centrali (private): questo è il nucleare.

 

Quale persona sensata potrebbe volere questa tecnologia ormai palesatasi come insostenibile a più livelli? Ma forse con un po’ di pubblicità nucleare in televisione gli italiani potrebbero cambiare idea.

 

PV