Cambiamento climatico ed acidificazione degli oceani: “gemelli diversi” (ma pur sempre gemelli)

Al convegno monegasco dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature) ad inizio Novembre e stato presentato lo studio "Ocean Acidification: Questions Answered" redatto dall'Ocean acidification reference user group con la partecipazione di svariati importanti oceanografi di tutto il mondo.

Il report si configura come una vera e propria guida globale all'acidificazione degli oceani, il fenomeno direttamente collegato all’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera ed al conseguente suo maggior assorbimento da parte degli oceani.

Dan Laffoley, vicepresidente della Commissione mondiale delle aree protette dell'Iucn, (responsabile per l'ambiente marino e incaricato della redazione di "Ocean Acidification: Questions Answered"): “Il cambiamento climatico è uno e dappertutto, ma ha un gemello malefico, nato dallo stesso invisibile biossido di carbonio, che ha effetti più misurabili, rapidi e che sembrano inarrestabili. Rispondendo alle principali questioni che pone l'acidificazione degli oceani, vogliamo dissipare la confusione e l'ignoranza esistenti, perché ciascuno comprenda meglio quel che succede e perché si tratti di un questione prioritaria a livello mondiale”.

Il principe Alberto di Monaco: “L'acidificazione degli oceani causata dall'uomo avrà dei profondi effetti sulla vita marina, anche se le emissioni di CO2 cessassero di aumentare. Le osservazioni più recenti dimostrano che la chimica marina cambia e solo una riduzione importante e rapida dell'utilizzo dei combustibili fossili e della deforestazione potrebbe aiutare a rimettere in sesto gli oceani”.

Secondo il rapporto: "L'acidificazione degli oceani avanza 10 volte più velocemente di quello a cui ha proceduto l'estinzione di un gran numero di specie marine 55 milioni di anni fa. Se si prosegue al ritmo attuale, ecosistemi fragili come le barriere coralline, che ospitano una grande ricchezza biologica, saranno gravemente colpiti entro il 2050".

Carl Gustaf Lundin (Direttore del Programma mondiale Iucn per l'ambiente marino e polare): “La società dovrebbe svegliarsi senza più aspettare davanti all'urgenza posta dall'acidificazione degli oceani. Un oceano acidificato rappresenta una minaccia grande e molto reale per la nostra esistenza. Bisogna agire al più presto per ridurre gli impatti sui sistemi che riguardano la vita, fino a che siamo ancora in tempo”.

 

Lo Staff di Rete Clima®