I dati climatici sulla primavera del 2010 in Italia: anomalia termica di + 0,79°C


Secondo i dati del CNR, la primavera del 2010 è stata caratterizzata da una anomalia termica di +0,72° C rispetto alla media del periodo 1961-1990, con i mesi di Marzo ed Aprile che sono stati i più caldi di sempre (a livello globale, da quando esistono le misurazione meterologiche): la stagione terminata (solo dal punto di vista meteorologico) il 1° giugno si classifica al 29° posto delle stagioni primaverili più calde dall'inizio dei record ufficiali, che per l'Italia sono convenzionalmente fatti risalire al 1800.

Per capire quale significativa differenza termica si sia avuta rispetto agli anni scorsi è utile ricordare come la primavera più calda degli ultimi 200 anni sia stata quella del 2007, allorché la temperatura superò di 2,31° la media.

Tra le aree dove la temperatura è stata più mite (anomalia fino a 0,5°) sono da segnalare la Sardegna centro-settentrionale e la Toscana, mentre le zone dove si è avuto un'anomalia superiore al grado Celsius sono tutte situate nella parte meridionale della penisola: ma osservando la parte superiore dell'immagine si può agevolmente osservare la diffusa omogeneità del trend termico che ha investito il Belpaese nella stagione appena conclusa.

Poco sopra la media termica anche il mese di maggio appena concluso (65° maggio più caldo degli ultimi 210, anomalia di +0,49°), che in termini precipitativi (+28%) è stato il 71° maggio più piovoso: da segnalare comunque che, con l'arrivo dei primi caldi e delle prime folate di aria subtropicale di provenienza africana, si è invertito lo status pluviometrico calcolato per l'intera stagione: l'Italia meridionale ha visto infatti anomalie pluviometriche che hanno raggiunto il 100% nella Sicilia meridionale e il 50% in Puglia.

In termini di precipitazione metoriche, la primavera 2010 ha superato del 12% la media degli apporti meteorici stagionali: anche da questo punto di vista abbiamo quindi vissuto una stagione che - essendo la 74° nella graduatoria delle più piovose - è da considerarsi sostanzialmente come "media" anche in termini di precipitazioni.

Più in dettaglio, sono state le regioni meridionali a ricevere apporti spiccatamente sopra la media (fino a +100% e oltre in Sicilia, ma forti anomalie positive hanno riguardato anche la Puglia), mentre la Sardegna meridionale, alcune regioni tirreniche (Lazio, Campania, Toscana settentrionale) e larghe aree della pianura Padana hanno visto precipitazioni di poco (fino al 25%) superiori alla media.


Lo Staff di Rete Clima®