I veri costi del petrolio: la transizione verso un diverso modello energetico

Il disastro della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico è un forte avvertimento circa il fatto che la nostra dipendenza dal petrolio verrà pagata sempre a più caro prezzo, soprattutto in termini di occupazione, qualità della vita e salute.

La tragedia  però non è ancora conclusa e nessuno ancora può fornire un quadro esatto degli effetti del disastro: i danni saranno incalcolabili e di sicuro avranno ripercussioni per anni, se non per decenni.

Molti degli abitanti delle coste perderanno il loro lavoro e saranno costretti ad abbandonare quelle aree alla ricerca di altre occupazioni: oltre alle migrazioni dovute ai cambiamenti climatici (già in atto, ne abbiamo parlato qui), assisteremo allora anche a quelle causate da disastri energetici, un fatto nuovo per un paese occidentale altamente industrializzato.

Sicuramente molte migliaia di vite sono state “intaccate” questa volta per sempre da quello che viene chiamato “lo sterco del diavolo”: ma questo disastro potrebbe essere uno spartiacque per la mentalità dell’opinione pubblica mondiale, come lo è stato –di fatto- l’uragano Katrina per la presa di coscienza circa il riscaldamento climatico globale.

Il problema è che normalmente i tempi di reazioni della politica non sono rapidi, ed il fallimento di Copenhagen lo ha chiaramente dimostrato.

Richard Heinberg (Direttore scientifico del Post Carbon Institute): l’evento a largo delle coste della Louisiana “sembra essere la rappresentazione della fine dell’era del petrolio” (…) “Il petrolio facile ed economico è finito, da oggi in avanti lo pagheremo sempre di più, non solo in denaro, ma anche in termini di vite e salute, in una fallimentare politica estera che genera guerre e occupazioni militari, oltre che nella perdita di integrità del sistema biologico che sostiene la vita nel nostro pianeta e dei suoi abitanti”.

Ancora Heinberg: “Non abbiamo scelta: o ci lasciamo distruggere dal petrolio o poniamo termine quanto prima a questa dipendenza”.

Questa strategia di uscita dall’oro nero deve iventare la priorità centrale della nazione americana e dovrebbe coinvolgere tutti, dal Presidente ai cittadini: “Ci sono scelte difficili da prendere e un immenso lavoro da fare”.

Il petrolio ci ha permesso finora crescita economica e vita agiata, ma oltre una certa soglia ogni risorsa iper sfruttata chiede il suo conto: e per il petrolio siamo già in “zona picco” (ne abbiamo già parlato qui, qui e >qui).

Servono altre fonti di energia, sfruttando direttamente il sole.


Lo Staff di Rete Clima®