IEA e World Energy Outlook 2011: nel 2010 record di emissioni di CO2

E’ stato recentemente reso pubblico il nuovo e preoccupante "World Energy Outlook 2011" dell’IEA (Internationale Energy Agency), il report annuale che traccia il quadro della situazione energetica globale, il cui Executive Summary recita testualmente: “Se non cambiamo presto direzione, finiremo esattamente dove siamo diretti”.

Cioè ad un riscaldamento climatico che potrebbe diventare fuori controllo, con tutte le rilevanti problematiche ambientali ed economiche collegate.

La riflessione trae corpo dai trend emissivi di gas serra del 2010, anno in cui la produzione torna a crescere (e con essa anche la domanda globale di energia primaria, tornata a crescere di un rilevante +5%), portando così le emissioni di CO2 ad un nuovo massimo storico: il tutto da contestualizzarsi dentro un sistema energetico globale ancora in larga parte dipendente dalle fonti fossili (di non sicura fornitura prospettica, ad elevati impatti ambientali e largamente incentivate a livello economico) e ad elevato tenore di carbonio.

Le posizioni della IEA, ente che storicamente non si è mai particolarmente distinto per posizioni così chiare contro le fonti fossili (anzi!), sono quanto mai vicine a quelle che muovono l’apertura della COP 17 di Durban, l’appuntamento annuale in cui i Paesi sottoscrittori il Protocollo di Kyoto si incontrano per discutere dello stato e delle prospettive del Protocollo medesimo al fine del contrasto al cambiamento climatico.

Anche perché le prospettive in assenza di interventi sono quelle di un notevole incremento nella domanda di energia nel periodo 2010-2035, pari a circa +1/3 rispetto alla domanda attuale, a causa dell’aumento della popolazione mondiale (+ 1,7 miliardi nel medesimo periodo) e di una crescita media annua dell'economia globale del 3,5%.

La sintesi del report è che per cambiare “c'è ancora tempo per agire, ma la finestra di opportunità si sta restringendo, non possiamo continuare a fare affidamento sugli usi insicuri e ambientalmente non sostenibili di energia".

Secondo le ipotesi individuate nello scenario “450 Scenario”, per poter restare al di sotto ai 2°C di aumento di temperatura le emissioni dovrebbero raggiungere l'apice entro il 2020 e poi scendere fino ad attestarsi a 21,6 Gt al 2035, rimanendo dunque sotto alla soglia di concentrazione di 450 ppm di CO2

Speriamo nella COP 17 di Durban.

 

Lo Staff di Rete Clima®