Impronta ecologica della carne: carne come seconda causa dell’effetto serra -3

Siamo alla terza ed ultima puntata delle nostre riflessioni sul rilevante impatto della carne a livello climatico, iniziate qui con il primo post e proseguite a qui con il secondo.

Apriamo questo terzo post con una domanda del New York Times il quale si è chiesto se possono esistere ambientalisti carnivori, sottolineando come in questi ultimi tempi diverse organizzazioni vegetariane, vegane o animaliste, stanno sostenendo con forza che un'alimentazione sbilanciata e scorretta è la maggiore causa del riscaldamento globale.

Ma oltre che contribuire pesantemente all’aggravio delle problematiche climatiche, e questo è il tema di questo terzo post sull’argomento, il nostro cibarci di carne in maniera intensiva è un lusso che facciamo pagare all’indigenza alimentare di molto stati del mondo che soffrono la fame.

carne_fame (Small)Secondo uno studio dell'Istituto Nomisma, infatti, le più importanti filiere animali italiane (bovina da latte, bovina da carne, suina, avicola) consumano 3 milioni di tonnellate di fave di soia e quasi 9 milioni di tonnellate di farina di mais: questo cibo, usato per ingrassare gli animali, sarebbe perfettamente adatto all'alimentazione umana e permetterebbe di sfamare circa 60 milioni di persone con una dieta a 2000 kcal al giorno (1kg di soia fornisce 3.980 kcal ed uno di mais 3.620 kcal). 

Come a dire che in Italia e in tutto l'occidente mangiamo almeno per due, cioè si cibano della carne e –indirettamente- dei vegetali che sono stati impiegati per il loro accrescimento.

Sempre a proposito di cibo, analizziamo la filiera energetica di erbivori e carnivori.

carne taglio (Small)Gli animali erbivori usano l' energia contenuta nell' erba e nei cereali per crescere, sviluppare muscoli e grasso e per il  metabolismo: se un animale carnivoro mangia l'erbivoro non riesce ad ottenere tutta l'energia contenuta in quei vegetali, ma solo una piccola parte: si tratta cioè dell'energia che l'erbivoro ha immagazzinato nei suoi tessuti, che -come abbiamo già visto- di solito non supera il 10%.

Essere carnivori significa quindi usare le risorse naturali in modo molto inefficiente, non per niente negli ecosistemi il rapporto tra carnivori ed erbivori è di solito inferiore ad 1 a 10: se ci fossero più carnivori non ci sarebbe semplicemente da mangiare per tutti, e la selezione naturale riequilibrerebbe subito questo squilibrio eco sistemico facendo diminuire il numero dei carnivori.

E se l’animale carnivoro è l'uomo capita esattamente la stessa cosa: per ogni kg di carne bovina vengono consumati dai 9 agli 11 kg di foraggio, una buona parte del quale è composto da mais, soia e orzo e sarebbe quindi adatto all'alimentazione umana (questi  dati possono variare considerando altri produttori,  ma non dovrebbero discostarsi troppo dal rapporto 1 a 10).

cereali_carneTenendo conto della resa dei vari cereali, del loro contenuto energetico e proteico, è possibile ottenere questi dati:
- per ottenere 1.000 kcal (un pasto medio) dai cereali occorre una superficie coltivata minore di 1 m² (per il mais bastano solo 0,26 m²): per ottenere la stessa energia dalla carne bovina occorrono quasi 8 m² (contabilizzando la superficie per la crescita del solo foraggio che poi sarà utilizzato nella loro alimentazione);
- per ottenere 100 grammi di proteine (un po' più della dose media giornaliera) dai cereali occorre circa 1 m² (a parte il riso che ha un minore contenuto proteico): le stesse proteine dalla carne richiedono invece quasi 5 m²;
(queste cifre valgono per cereali coltivati con agricoltura biologica: considerando che l'agricoltura è dipendente dalle fonti energetiche fossili, le rese sarebbero un po' più alte e di conseguenza tutte le aree dei grafici un po' più basse, ma a prezzo del consumo di risorse non rinnovabili).

E tutto questo senza considerare poi l'enorme differenza di water footprint dei diversi cicli di produzione animale e vegetale!

Concludendo: questo nostro iter in tre passi, totalmente ispirato dalle riflessioni di Marco Pagani su ecoalfabeta.it, ha portato a riflettere sul forte consumo di risorse utilizzate per la crescita degli animali da carne.

I risultati lasciano a bocca aperta, e non possono non farci interrogare sui nostri consumi quotidiani.

Chi ha orecchie per intendere, intenda.


Lo Staff di Rete Clima®