Inquinamento a Milano: sequestro di un’area destinata ad Expo 2015

La Procura della Repubblica di Milano ha posto sotto sequestro un'area di 300.000 mq per irregolarità nelle bonifiche autorizzate dal Comune e per la presenza di rifiuti, sostanze cancerogene, diossina e metalli tossici.

Alfredo Robledo, procuratore aggiunto a Milano: "C'era un problema grave e urgente per la salute pubblica e per questo siamo intervenuti".

L’area si trova a Milano, in zona Bisceglie (periferia nord ovest di Milano), ed era stata recentemente identificata dall'Amministrazione comunale per ospitare un progetto di riqualificazione legato ad Expo 2015.

Nell’area sequestrata è presente l'ex cava di Geregnano, attiva fra gli anni Trenta e Cinquanta e poi adibita a discarica fino agli anni Ottanta: il Comune di Milano, nel 2007, ha approvato un piano integrato di intervento per riqualificare la zona e nel 2009 ha autorizzato la bonifica.

L’autorizzazione alla bonifica dell’area –peraltro mai avvenuta- era stata concessa alle società Acqua Pia Antica Marcia e Torri Parchi di Bisceglie (poi diventata Residenze di Risceglie): secondo la Procura la bonifica non è stata eseguita perché sarebbe costata 165 milioni di euro (700 euro al metro quadro), molto di più del valore dell’area che si aggira sui 120 euro al metro quadro.

Expo 2015 spa, la società che si occupa della gestione dell'Esposizione Universale del 2015, non risulta coinvolta nelle indagini, mentre sono indagati i proprietari dei terreni per i quali si ipotizzano i reati di avvelenamento delle acque, omessa bonifica e gestione illegittima di discarica.

Fra gli indagati ci sono anche alcuni funzionari pubblici che hanno concesso un iter di  bonifica non adatto al livello di tossicità delle sostanze presenti, bonifica che comunque non è stata mai eseguita.

In base al progetto nell’area avrebbero dovuto essere realizzati 2600 alloggi, un centro per giovani e anziani, una struttura sanitaria per disabili ed un centro polisportivo.

 

Lo Staff di Rete Clima®