Ipsos: prodotti sostenibili scelti perchè percepiti come innovativi e qualitativamente superiori (con un occhio al climate change)

Ipsos: prodotti sostenibili scelti perchè percepiti come innovativi e qualitativamente superiori (con un occhio al climate change)

Secondo una ricerca di Ipsos, presentata ad inizio ottobre al Salone della CSR ed innovazione sociale, l’85% degli italiani considera i prodotti sostenibili come più innovativi e qualitativamente superiori.

Nella sua ricerca Ipsos ha verificato che gli italiani interessati alla sostenibilità sono il 72%, in significativa crescita rispetto anche al più recente passato: se il 20% del campione è rappresentato da veri e propri sostenitori, cioè persone che credono nella sostenibilità e nei suoi valori (e agiscono di conseguenza), il 50% delle persone è aperta, informata e attitudinalmente predisposta ad attivare comportamenti sostenibili.

Gli scettici rappresentano invece il 13% del campione: si tratta di persone che, anche qualora siano discretamente informate, hanno una scarsa attitudine a comportamenti sostenibili per scarsa sensibilità ma anche perché temono che questi temi nascondano finalità prioritariamente commerciali.

Chiude il sondaggio il 17% di persone indifferenti, poco interessati all’argomento e quindi non disposti a particolari azioni di attenzione alla sostenibilità.

Una questione interessante emerge però dal timore del 13% degli scettici: come riconoscere un prodotto sostenibile o una Azienda responsabile?

Nando Pagnoncelli (Ipsos): "Prevale largamente nel campione un atteggiamento di grande adesione ai temi della sostenibilità anche se esiste una parte di scettici, preoccupati che la sostenibilità possa diventare un espediente di marketing, qualcosa di poco aderente alla realtà delle imprese. Come si fa a recuperarli?
Senz’altro attraverso terze parti come gli enti certificatori esterni, considerati efficaci dal 42% del campione, o le associazioni di consumatori, ambientaliste o umanitarie, considerate efficaci dal 35% delle persone. Ma è fondamentale una grandissima trasparenza da parte delle imprese: i diversi strumenti di comunicazione come i siti internet o i bilanci di responsabilità sociale, per citare solo i più semplici, devono concorrere a rendere credibile l’impegno strategico verso la sostenibilità, che è importante oggi e soprattutto per il futuro delle aziende italiane
".

Nando Pagnoncelli: «Il 72% degli italiani è interessato alla sostenibilità» from Wise Society on Vimeo.

Ma di chi è il "compito" e la "responsabilità" di orientare la società verso obiettivi di sostenibilità?
Secondo la ricerca di Ipsos questo è un compito sia delle aziende sia dei consumatori, le prime adottando scelte responsabili di produzione, i secondi scegliendo quei prodotti più sostenibili che oggi sono comunque sempre più percepiti come prodotti di più alta qualità.
La spinta delle persone ad acquistare prodotti sostenibili è proprio legato alla qualità percepita: l’85% degli italiani considera infatti i prodotti sostenibili più innovativi e qualitativamente superiori, mentre il 77% delle persone basa le proprie scelte di acquisto sulla qualità complessiva dei prodotti, verificando l'origine delle materie prime, la sostenibilità delle produzioni e del packaging, ponendo attenzione alla filiera di trasporto del bene.

consumatori-responsabili-green

Tuttavia secondo il report IPSOS si sta affermando in maniera importante anche un altro fenomeno che indirizza le scelte dei consumatori: le paure ambientali.
Pagnoncelli: "In realtà è la paura che sta emergendo come leva che può indurre comportamenti nei consumatori più responsabili. Perché è la paura per il surriscaldamento del clima, del deterioramento dell'ambiente; la consapevolezza in tre cittadini su quattro che ognuno è responsabile anche per esempio delle isole dei rifiuti di cui si è a lungo parlato. E poi però è interessante che sta emergendo questa idea: la sostenibilità è collegata al tema della qualità. La qualità dei prodotti, la qualità dei consumi, la responsabilità del consumatore".

Etica, paura e qualità: se il desiderio di “consumare bene” è quindi oggi sempre più associato ad una crescente attenzione alla qualità e rappresenta un driver importante e duraturo nelle scelte verso prodotti sostenibili (per i quali gli Italiani sembrano peraltro disposti a spendere anche un po' in più, fino al +10%), non sono da trascurare altre motivazioni di tipo ambientale, specialmente in collegamento con i rischi climatici globali.

Lo Staff di Rete Clima