Istat: dati sull’ andamento meteo-climatico in Italia (2000-2009)

 L’Istat ha presentato il report "L'andamento meteo-climatico in Italia. Anni 2000-2009", contenente i principali risultati sull’andamento meteorologico in Italia. L’analisi dei dati è stata effettuata sulla base delle rilevazioni provenienti da circa 150 stazioni meteorologiche, in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura – Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all’Agricoltura (CRA-CMA).

La sintesi: Italia più calda e secca nel periodo 2000-2009 rispetto al periodo 1971-2000. La temperatura nazionale media annua in quest'ultimo decennio è risultata pari a 14 °C, più alta di 0,8 °C rispetto al periodo climatico 1971-2000. Qui si riportano gli estratti più significativi del report. "la temperatura massima (18,6 gradi) e quella minima (9,3 gradi) sono risultate più alte dei rispettivi valori climatici di 0,9 e 0,6 gradi". In "tutti gli anni del decennio, ad eccezione del 2005, le temperature medie, massime e minime hanno registrato valori climatici sempre superiori a quelli di riferimento". "L'anno 2003 è stato, per molti aspetti, il più caldo degli ultimi dieci anni con una temperatura media di 14,6 gradi centigradi, dovuta principalmente agli elevati valori di temperatura massima registrati nel corso dell'anno, più alti di ben 2,0 gradi rispetto ai valori climatici di riferimento". Nel 2009, "l'anno più caldo dopo il 2003, l'aumento della temperatura media è stato di 1,0 gradi, a causa, stavolta, delle elevate temperature minime". Nel decennio 2000-2009 "la precipitazione media annua è risultata di 740 mm, con 26 mm di pioggia in meno rispetto al valore climatico del periodo 1971-2000", segnala ancora l'Istat. L'anno meno piovoso "è stato il 2001 con 190 mm di scarto rispetto al valore climatico, mentre quello più piovoso il 2009 con 84 mm in più". Le precipitazioni "non solo differiscono tra il Nord e il Mezzogiorno del Paese, ma soprattutto presentano delle oscillazioni nella quantità di pioggia annua caduta al suolo, che costituisce l'aspetto più preoccupante del fenomeno, in quanto in ogni territorio è necessario gestire anni di forte piovosità e anni di forte carenza di acqua, con conseguente aumento del rischio frane e alluvioni nel primo caso e di carenza idrica e siccità nel secondo" (in Valle d'Aosta, ad esempio, si è passati dai 1.894 mm di precipitazioni nel 2000 ai 520 nel 2005, mentre in Sardegna dai 668 mm del 2004 ai 351 del 2001).

Il clima sta cambiando, anche in Italia, ed i dati statistici lo dimostrano: anche questo è climagate?

PV

 

Scarica il report dell'Istat (in formato pdf)