La Tassonomia EU: il gold standard per la finanza sostenibile

La Tassonomia EU: il gold standard per la finanza sostenibile

La Tassonomia europea, che sta riempiendo i titoli dei giornali di tutto il mondo, è stata concepita per fornire ai mercati finanziari e alle aziende uno standard comune con cui identificare le attività sostenibili. L'ambizione è quella di creare "il gold standard per la finanza verde".

Di seguito proponiamo una breve guida per capire cos’è e come si è arrivati alla regolamentazione completa riguardo ai primi due obiettivi ambientali, quelli della mitigazione e dell’adattamento al cambiamento climatico.

Perché la Tassonomia

Per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre del 55% le emissioni di gas climalteranti entro il 2030 (rispetto al 1990), per poi raggiungere la neutralità climatica al 2050. Da un punto di vista energetico, ciò implicherà un raddoppio della quota di fonti rinnovabili in tutti i consumi energetici (dal 20% al 40%) in un solo decennio.

Si tratterà di una transizione energetica ed economica di dimensione epocale, che richiederà ingenti risorse.  Non basteranno i fondi pubblici, come quelli del Next Generation EU, ma sarà necessario anche il contributo dei capitali privati: si stima che l’Unione avrà bisogno di 175-290 miliardi di euro di investimenti supplementari all'anno.

Dunque, la finanza privata è un'importante fonte di capitali a disposizione della Commissione da indirizzare verso attività sostenibili. Per evitare il fenomeno del greenwashing e orientare le scelte degli investitori, però, è necessario stabilire regole chiare ed univoche, cioè creare una tassonomia.

Tassonomia e regolamento

La Tassonomia è un sistema di classificazione, basato sulla scienza, che stabilisce quali attività economiche possono essere considerate ambientalmente “sostenibili”.

E’ uno strumento per aiutare gli investitori, le aziende, gli emittenti e i promotori di progetti a guidare la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio, resiliente ed efficiente nell'uso delle risorse”.

Il lavoro della Commissione è iniziato nel marzo del 2018, quando è stato lanciato l’”Action plan on sustainable finance”.

Successivamente, il 12 luglio 2020, è entrato in vigore il regolamento (Regulation (EU) 2020/852) della Tassonomia. Esso definisce gli obiettivi, gli ambiti di applicazione, i criteri da utilizzare per definire ecosostenibile un’attività: si tratta del vero e proprio quadro giuridico.

La legge definisce sei obiettivi ambientali:

  • mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
  • transizione verso l’economia circolare;
  • prevenzione e controllo dell’inquinamento;
  • protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi.

tassonomia

In accordo al regolamento, per rientrare nella Tassonomia, un’attività deve soddisfare i seguenti criteri:

  • contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
  • non produrre impatti negativi su nessun altro target (“do no significant harm”, abbreviato con DNSH);
  • essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (ad esempio le linee guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani).

Gli atti delegati

Definito l’impianto giuridico generale, i legislatori hanno rimandato i dettagli tecnici a due atti delegati. Trattasi di una legislazione secondaria non soggetta allo stesso grado di supervisione ministeriale e parlamentare del regolamento.

Il primo atto

Il primo atto delegato, relativo ai due obiettivi sui cambiamenti climatici, è stato pubblicato dalla Commissione il 21 aprile 2021 e approvato il 9 dicembre scorso. Nell’atto sono elencate ben 170 attività economiche, comprese in diversi settori, tra cui energia, trasporti, edilizia e attività manifatturiere, che rappresentano circa il 40% delle società quotate in borsa nell'UE, e che coprono quasi l'80% delle emissioni dirette di gas climalteranti.

In relazione alle attività del settore energetico, il documento stabilisce un limite massimo alle emissioni di CO2 pari a 100 grammi CO2e/kWh (considerando le emissioni dirette e indirette). Vengono classificati i settori tipici delle fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico), demandando la decisione su gas e nucleare ad un secondo atto delegato.

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Il secondo atto

La bozza del secondo atto delegato è stata sottoposta all’attenzione degli esperti dei vari governi il 31 dicembre 2021, con tempo fino al 21 gennaio per presentare osservazioni.

Già da ottobre, in Europa, si era scatenato un dibattito particolarmente acceso. Le prese di posizione dei vari Stati membri avevano portato alla contrapposizione tra due blocchi: quello del “pro nucleare”, con paesi come Francia, Croazia, Finlandia, paesi dell’Est europeo, e quello comprendente Germania, Austria, Lussemburgo, Danimarca, Spagna e Portogallo, fortemente ostili all’atomo. L’avversione al nucleare è andata di pari passo con il sostegno al gas.

Sul versante “pro-gas” si è schierato anche il Governo italiano, al punto da chiedere, senza successo, di innalzare i limiti per le emissioni di CO2 dei nuovi impianti a gas.

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Il 2 febbraio, con la presentazione dell’Atto Delegato complementare, energia nucleare e gas sono stati inclusi nella Tassonomia verde europea come fonti necessarie ad assicurare la transizione energetica verso la neutralità climatica del 2050”.

Al momento in cui scriviamo (febbraio 2022), l’atto delegato è all’esame di Consiglio e Parlamento europeo. Il verdetto finale, che potrà consistere in una bocciatura o in un’approvazione senza ulteriori modifiche, è previsto al massimo per agosto.

Per approfondimenti sul secondo atto delegato, leggi l’articolo "Tassonomia EU: gas e nucleare inclusi nell’elenco delle attività sostenibili".

I criteri tecnici rispetto ai quattro obiettivi ambientali rimanenti verranno regolamentati successivamente.

ET e PV per Rete Clima


Documenti della Commissione Europea da consultare:

Tassonomia UE delle attività sostenibili

Domande frequenti: cos’è la tassonomia dell’UE e come funzionerà nella pratica?

Domande frequenti: cos’è l’atto delegato ex articolo 8 della tassonomia UE e come funzionerà nella pratica?