Tassonomia EU: gas e nucleare inclusi nell’elenco delle attività sostenibili

Tassonomia EU: gas e nucleare inclusi nell’elenco delle attività sostenibili

È deciso: per la Commissione Europea gas e nucleare sono fonti energetiche utili alla transizione ecologica. Dunque, le attività di produzione di energia basate su queste fonti sono da considerarsi “sostenibili” nell’ambito della Tassonomia europea.

Dopo aver sottoposto la bozza del secondo atto delegato all’attenzione degli esperti dei vari governi il 31 dicembre 2021, con tempo fino al 21 gennaio per avanzare osservazioni, il 2 febbraio la Commissione ha ufficialmente presentato l’Atto Delegato complementare, dando così inizio all’iter di approvazione da parte del Consiglio e del Parlamento.

Con ben poche modifiche rispetto alla bozza di fine anno, energia nucleare e gas sono stati inclusi nella Tassonomia verde europea in quanto “fonti necessarie ad assicurare la transizione energetica verso la ‘neutralità climatica’ del 2050”, ai sensi dell’articolo 10, paragrafo 2 del Regolamento sulla Tassonomia.

In conferenza stampa, Mairead McGuinness, il Commissario Europeo responsabile del dossier, ha dichiarato:Gas e nucleare ci consentiranno di abbandonare più rapidamente attività più inquinanti, come la produzione di carbone, a favore delle fonti rinnovabili, che saranno la base principale del futuro sistema energetico a impatto climatico zero”.

L’obiettivo della Commissione è stato quello di “presentare tutte le soluzioni possibili per accelerare la transizione energetica e aiutarci a realizzare gli obiettivi climatici. Durante questa transizione, questo può significare accettare soluzioni imperfette" :

 La legge delegata di oggi può essere imperfetta, ma è una soluzione reale.

L’atto delegato complementare aggiunge tre attività nucleari e tre del gas a tutte le altre già accolte come sostenibili nel primo atto. Inoltre, vengono stabilite le condizioni, che la Commissione considera “chiare e rigorose”, cui dovranno sottostare le suddette attività per rientrare in Tassonomia.

Criteri per il nucleare

Tassonomia

Per quanto riguarda il nucleare, sono considerati “investimenti utili alla transizione”:

  • le nuove tecnologie a ciclo del combustibile chiuso (reattori di quarta generazione), ancora in fase di studio, senza alcun limite temporale;
  • lo sviluppo, la costruzione e l’operatività di nuovi impianti che utilizzino le migliori tecnologie disponibili (la cosiddetta “terza generazione +”), purché approvati entro il 2045;
  • le modifiche e gli ammodernamenti per prolungare il ciclo di vita delle centrali nucleari esistenti, purché approvati entro il 2040.

I responsabili dei progetti nucleari ammessi dovranno inoltre accantonare due “adeguati” fondi, uno per la gestione delle scorie radioattive e uno per lo smantellamento (decommissioning) della centrale a fine vita.

Quanto alla questione scorie, gli Stati in cui i progetti ammissibili avranno sede dovranno avere già pronti dei “depositi finali” (‘disposal facilities’) per i rifiuti a basso e medio livello di radioattività. Per gli impianti autorizzati o prorogati dopo il 2025, dovranno avere anche un piano dettagliato per rendere operativi, entro il 2050, dei depositi geologici profondi per le scorie ad alta radioattività.

Criteri per il gas

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Fonte: Pixabay

Per quanto riguarda il gas naturale, le tre attività “di transizione” ammesse nella Tassonomia sono:

  • la generazione di energia elettrica
  • la cogenerazione di energia e calore ad alto rendimento
  • i cosiddetti distretti per la produzione di tele-riscaldamento o raffreddamento

Gli impianti a gas che rispettano il limite di emissioni di 100 grammi di CO2e/kWh sono considerati pienamente compatibili con l’obiettivo della neutralità climatica, senza alcun ulteriore criterio da rispettare. Si tratta di un limite molto basso, già previsto dal regolamento generale, che può essere raggiunto solo da installazioni che facciano uso di sistemi di CCS (Carbon Capture and Storage) o di gas a basso contenuto di carbonio.

In caso non sia rispettato il criterio precedente, saranno comunque ammessi anche nuovi progetti con emissioni dirette inferiori a 270 grammi di CO2e/kWh, o in alternativa, per la produzione di elettricità, che emettano meno di 550 kg CO2e/kW in media all’anno (con la media calcolata su un periodo di 20 anni).

Per queste fattispecie, dovranno essere rispettate anche le seguenti condizioni:

  • il nuovo progetto di impianto a gas deve essere approvato entro il 31 dicembre 2030 e deve essere situato in uno Stato Membro che ha confermato l’intenzione di uscire dalla generazione a carbone;
  • deve sostituire una centrale a carburante fossile (carbone o petrolio) esistente, ma solo se non sia possibile farlo in modo efficiente e con la stessa capacità con un impianto di energia rinnovabile;
  • comportare una riduzione delle emissioni di almeno il 55% per kWh di energia prodotta rispetto all’impianto sostituito (calcolata su tutto il ciclo di vita);
  • presentare un piano per sostituire al 100% il gas fossile, come carburante della centrale, con un carburante rinnovabile o a basso contenuto di carbonio (come biogas, idrogeno o metano sintetico) entro il 31 dicembre 2035.

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Fonte: Commissione Europea

I commenti (negativi)

Il neonato atto delegato è stato ampiamente criticato fin dalla sua prima diffusione a fine dicembre.

La “Platform on sustainable finance”, il gruppo di esperti incaricato dalla Commissione stessa di aiutarla a sviluppare la Tassonomia, ha bocciato la bozza sostenendo che non è in linea con lo stesso regolamento, in particolare proprio con il paragrafo 2 dell’articolo 10.

I tecnici ribadiscono che, nel caso di impianti a gas che generano elettricità, solo un’intensità di emissione inferiore a 100gCO2e/kWh garantirebbe un contributo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico; le attività nucleari, invece, non rispetterebbero il criterio del Do Not Significant Harm.

“L'effetto è che il progetto di attività non potrebbe essere considerato sostenibile ai sensi del regolamento sulla tassonomia”

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Articolo 10 , paragafo 2 del Regolamento

I movimenti ambientalisti hanno gridato al tradimento dei principi cui si è ispirato tutto il lavoro della Commissione e addirittura al greenwashing.

Scientificamente parlando questa legge è una frode”, ha detto Sebastien Godinot, del WWF europeo.

Vorrei denunciare un tentativo di furto. Qualcuno sta cercando di togliere miliardi di euro alle rinnovabili per investirli in tecnologie che non fanno nulla per combattere la crisi climatica […] Questo piano anti-scienza rappresenta il più grande esercizio di greenwashing di tutti i tempi.” è il commento di Ariadna Rodrigo di Greenpeace EU.

Tassonomia
Fonte: WWF

Anche dal mondo della finanza si sono alzate voci contrarie.

L’“Institutional Investors Group on Climate Change” (IIGCC), un gruppo di 370 membri tra cui alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo, ha inviato una lettera aperta ai leader dell’UE e agli europarlamentari con l’invito ad escludere il gas dalla Tassonomia, in quanto minerebbe la sua credibilità e gli impegni di emissioni nette zero dell’UE.

Le centrali a gas sono tutte autorizzate

Più in dettaglio, particolarmente controverso è il criterio relativo al gas, aggiunto solo nella versione definitiva dell’atto, della media di 550 kg CO2eq/KW di emissioni, da calcolarsi su un periodo di 20 anni.

A questo proposito Astrid Matthey, economista senior dell'Agenzia tedesca per l'ambiente, scrive su Linkedin :

Questo (criterio, ndr) si traduce in un'assenza di fatto di una soglia di emissioni per le centrali a gas, dato che emissioni elevate nei primi anni possono essere giustificate con un calo successivo, sia delle emissioni per kWh che delle ore di funzionamento”.

E ancora: “Il criterio della media di 20 anni è praticamente inverificabile sia da parte di un verificatore terzo che di un investitore.

Infine, la questione di come trattare la non conformità ex-post è irrisolta, per esempio, quando la media ventennale supera la soglia di 550kg/kW già dopo 10 o 15 anni. [...] Gli operatori del gas possono finanziare la costruzione delle loro centrali attraverso obbligazioni verdi a breve o medio termine o prestiti ampiamente indipendenti dalle emissioni delle centrali, e rifinanziare l'investimento con strumenti finanziari non verdi, una volta che diventa ovvio che non soddisfano il criterio dei 550 kg/kW [...] Questo contraddice lo scopo della tassonomia di prevenire il greenwashing

Gold standard?

Tralasciando altre valutazioni su evidenti concessioni alle lobby dei fossili, il nodo della questione sta nella legittimità dell’inclusione in Tassonomia di gas e nucleare.

“Il gas è necessario alla transizione: il problema è chiamarlo verde, così come il nucleare, e infilarlo in portafogli che possono essere definiti sostenibili” (Luca Bonaccorsi su WIRED Italia)

La Commissione avrebbe potuto regolamentare le due tecnologie separatamente. Ad esempio includerle nel pacchetto “Fit-for-55”, o in “una estensione della Tassonomia comprendente le attività che non soddisfano i criteri sostanziali, ma che possono allontanarsi dall’arrecare danno significativo”.

Le attività che non sono incluse nella tassonomia dell’UE sono ancora perfettamente legali da svolgere e in cui investire. Solo che non sono ufficialmente etichettate dall'UE come sostenibili dal punto di vista ambientale” scrive ancora Astrid Matthey.

Tassonomia
Attivisti di Greenpeace Belgio installano un gigantesco dinosauro "taxonosauro" fuori dalla sede della Commissione europea e del Consiglio europeo a Bruxelles

Se approvata così come è, la Tassonomia può correre il forte rischio di perdere la qualifica di gold standard per la finanza sostenibile e di essere addirittura tralasciata dal mondo finanziario, che ormai procede più velocemente della regolamentazione comunitaria. Banche e investitori potrebbero rinunciare a determinati elementi della Tassonomia, concentrandosi sulle fonti realmente sostenibili, proprio per allontanare il rischio di essere accusati di greenwashing.

Laurence Tubiana, CEO della European Climate Foundation e una degli artefici principali dell’accordo di Parigi, ha dichiarato:

L’Europa sta minando la sua leadership sul clima e abbassando gli standard nell'UE e non solo. Quando un gold standard emergerà altrove, questa tassonomia verrà lasciata indietro”.

I prossimi passi

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Fonte: Pixabay

La proposta di atto delegato presentata dalla Commissione dovrà ora essere esaminata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo. Questi avranno quattro mesi, estendibili su richiesta per altri due, per rifiutare l’adozione dell’atto. Non sarà possibile nessun’altra modifica.

Il Consiglio potrà opporsi solo con una maggioranza qualificata rafforzata (20 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione europea), mentre il Parlamento europeo anche a maggioranza semplice (353 deputati su un totale di 705).

In caso di mancata opposizione, l’atto delegato diventerà automaticamente legge dell’UE.
Visto che è altamente improbabile che venga raggiunta la maggioranza qualificata in Consiglio, rimane un’unica speranza: i rappresentati dei cittadini eletti al Parlamento europeo.

Staff Rete Clima


Per un approfondimento sulla Tassonomia europea leggi l'articolo: "La Tassonomia EU: il gold standard per la finanza sostenibile"


Da consultare sul sito della Commissione europea:

L’atto delegato complementare “Clima” della tassonomia e gli allegati

Altro materiale informativo messo a disposizione della Commissione Ue:

Domande e risposte sull’atto delegato complementare dell’UE sul clima riguardante determinate attività dei settori del gas e del nucleare

Scheda informativa


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