La Tassonomia UE delle attività sostenibili: da standard “gold” a greenwashing?

La Tassonomia UE delle attività sostenibili: da standard “gold” a greenwashing?

Una pura operazione di greenwashing. Questa proposta sulla tassonomia delle attività economiche sostenibili non ha niente a che vedere con gli obiettivi del Green Deal, non è allineata con l’accordo di Parigi e non ha basi scientifiche.” Questa è stata l'affermazione pronunciata la scorsa settimana Sebastien Godinot, economista e Direttore del WWF Europe.

Tale dichiarazione si riferisce alla nuova bozza del “Atto Delegato della Tassonomia”, che contiene le indicazioni tecniche per la classificazione delle attività economiche sostenibili all’interno della Tassonomia europea delle attività sostenibili.

La bozza è trapelata alla stampa ed è stata pubblicata il 22 marzo dal sito web francese Contexte.

La Tassonomia Europea

La Tassonomia è lo strumento europeo che, a partire dal prossimo anno, dovrebbe permettere di classificare ciò che può essere considerato sostenibile dal punto di vista della mitigazione e dell'adattamento ai cambiamenti climatici, dell’inquinamento, della biodiversità, delle acque e della circolarità, per un totale di sei criteri ambientali.

Questa classificazione sarà fondamentale per orientare la transizione verde delle imprese e degli Stati, in quanto potrà permettere di riconoscere scientificamente le attività realmente sostenibili in cui investire, contribuendo a contrastare l’attuale piaga del greenwashing. Inoltre, potrebbe essere proprio la Tassonomia a stabilire quali azioni potranno rientrare nel 30% del finanziamento del Next Generation EU destinato ad attività con obiettivi climatici, finanziamenti di centinaia di miliardi di euro.  

Fonte: Pixabay/nattanan23

Revisione della tassonomia come risultato di un'azione di lobbying?

La prima versione dell’Atto Delegato era stata presentata dalla Commissione a novembre ed aveva subito forti critiche da parte di diversi Stati membri: critiche che Greenpeace definisce figlie di una “intensa attività di lobbying” da parte delle industrie del fossile, del nucleare, dell’aviazione e della bioenergia.

Questa nuova versione presenta infatti, rispetto alla precedente, evidenti concessioni a questi settori, tanto da rendere legittimo questo dubbio.

Fonte: Pixabay/JuergenPM

Uso del gas per la generazione elettrica

La generazione elettrica tramite utilizzo del gas è stata inserita come attività sostenibile, anche se a determinate condizioni[1].

Da un lato queste condizioni indicano che le centrali a gas già in attività dovranno implementare metodi di cattura e stoccaggio del carbonio per qualificarsi. Dall’altro lato “nella proposta della Commissione, un criterio chiave è che, fino alla fine del 2025, i nuovi impianti di cogenerazione a gas potrebbero essere considerati verdi nel caso in cui sostituiscano impianti a carbone in chiusura” e, secondo il WWF, “l’analisi iniziale indica che ci sono molte più centrali a carbone di cui è prevista la chiusura nell’UE che centrali di cogenerazione a gas di cui è prevista l’apertura. Se questo criterio fosse applicato in tutta l’UE, fino al 100% dei nuovi impianti di cogenerazione a gas costruiti fino alla fine del 2025 potrebbero essere considerati investimenti verdi: questo mostra la scala della scappatoia che sarà applicata nelle regioni del Just Transition EU”.

Tenendo conto delle perdite lungo la rete (che non vengono per altro accuratamente misurate e trattate dalle aziende produttrici), dal punto di vista climatico il gas potrebbe essere in realtà peggiore del carbone.

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Fonte: Pixabay/Skitterphoto

Altre categorie di attività inserite nella Tassonomia

Riguardo agli altri settori le cui regole sono state riviste, Greenpeace commenta: “il piano ora comprende categorie di combustibili fossili totalmente nuove per il riscaldamento e la cogenerazione (calore e elettricità combinati) urbane e ha abbassato il limite del risparmio di emissioni per la produzione di idrogeno, seguendo le richieste fatte dall’industria del gas a fine 2020.

I requisiti per pratiche di gestione forestale “migliorate” o “addizionali”, che avrebbero incoraggiato il finanziamento di una silvicoltura migliore per il clima e la natura, sono stati rimossi, in linea con le richieste dei governi nordici e delle loro industrie.

La Commissione ha creato una nuova categoria per le cosiddette attività “di transizione” che include l’aviazione, che l’Agenzia per l’ambiente europea (EEA) afferma essere il mezzo di trasporto a maggiore intensità di carbonio. Ha anche lasciato le porte aperte al nucleare.

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Fonte: Pexels/Pixabay

Criteri basati sulla scienza?

Durante la scorsa settimana, Godinot ha inviato alla Commissione una lettera firmata anche da altri otto membri della Piattaforma UE sulla finanza sostenibile, un gruppo di 50 esperti incaricato proprio dalla Commissione di fornire indicazioni tecniche per il rispetto di alcuni criteri ambientali della Tassonomia (es. protezione degli ecosistemi e prevenzione dell’inquinamento), di cui Godinot fa parte.

In questa lettera viene chiarito perché le concessioni precedentemente illustrate non possono essere coerenti con gli obiettivi della Tassonomia stessa: la tassonomia UE è stata pensata come un gold standard basato sulla scienza per evitare il greenwashing. Con una proposta di questo genere, la tassonomia stessa diventerebbe uno strumento di greenwashing. L’obiettivo della Tassonomia è di etichettare correttamente la finanza green: questo significa seguire le migliori evidenze scientifiche sull’impatto ambientale di una attività”.

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Fonte: Pixabay/Bessi

Ancora: “In particolare, i criteri per la silvicoltura, la bioenergia e il gas fossile sono in chiara contraddizione con la scienza climatica. Questi criteri non sono semplicemente deboli: sono contro-produttivi e indicano come “sostenibili” attività che potrebbero causare un danno significativo al clima e all’ambiente. L’applicazione di questo nuovo testo sarebbe, per gli investitori, più dannosa della situazione attuale, dal momento che essi si aspetterebbero ragionevolmente che la Tassonomia abbia fissato alti standard di sostenibilità. Penalizzerebbe anche i settori che si stanno realmente impegnando per allinearsi all’Accordo di Parigi. Più in generale discrediterebbe apertamente il Green Deal europeo, portando a un danno reputazionale significativo per la UE.”

Il dibattito per creare la Tassonomia sul clima è durato tre anni. Ha coinvolto esperti da diverse industrie, istituzioni finanziarie, la società civile e l’accademia, nel lavoro per lo sviluppo di criteri tecnici allineati con la scienza. Questo duro lavoro è stato smantellato in un processo affrettato, opaco e politicizzato.

Secondo un'altra lettera alla Commissione, firmata da 226 fra scienziati, NGO e istituzioni finanziarie, l’attuale proposta, se approvata, potrebbe anche portare altri paesi impegnati nello stesso processo dell’UE ad adottare classificazioni similmente fallaci.

La nuova versione dell’Atto Delegato sarà pubblicata ufficialmente in aprile. Il Parlamento Europeo e i governi nazionali avranno poi due mesi di tempo per richiedere correzioni. Se non lo faranno, il testo verrà automaticamente adottato.

ET per Rete Clima


[1] Le centrali a gas vengono considerate sostenibili nel caso in cui andranno a sostituire una centrale preesistente (ad esempio a carbone) locata in determinate regioni europee, permettendo il risparmio di almeno il 50% delle emissioni GHG per KWh prodotto. Non solo, dovranno essere operative entro il 2025, rispettare un determinato limite di emissioni, produrre non solo elettricità ma anche servizi di riscaldamento o raffrescamento e dovrà essere possibile in futuro convertirle all’utilizzo di combustibili low carbon (biogas, idrogeno da rinnovabili, etc.). Per le centrali che non rispettano questi requisiti il limite alle emissioni è più restrittivo.