Legame diretto tra pandemia, inquinamento, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità

Legame diretto tra pandemia, inquinamento, cambiamenti climatici e perdita di biodiversità

Parlavamo già in questo articolo in merito alla stretta relazione tra COVID-19 e perdita di biodiversità, mentre in quest'altro riflettevamo in merito alla "relazione pericolosa" esistente tra riscaldamento climatico e pandemie.

In occasione della giornata Mondiale della Biodiversità, caduta lo scorso 22 aprile, anche il Segretario Generale dell’Onu António Guterres è tornato a parlare della stretta relazione esistente tra pandemia, inquinamento, cambiamenti climatici e impoverimento della biodiversità, con queste parole: "La natura ci ha parlato forte e chiaro attraverso l’emergenza pandemica: ci ha detto che il nostro ecosistema è malato e che bisogna agire quanto prima per ripristinarlo. C’è un legame diretto tra pandemia, inquinamento che causa i cambiamenti climatici e impoverimento della biodiversità sul pianeta. Ecco perché tutto il 2020 è dedicato alla biodiversità".

Qui a seguito riportiamo invece un estratto dalla dichiarazione delle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale delle Biodiversità: "I cambiamenti climatici, i cambiamenti della natura causati dall'uomo, nonché i crimini che interrompono la biodiversità, come la deforestazione, i cambiamenti nell'uso del suolo, l'intensificazione della produzione agricola e zootecnica o il crescente commercio illegale di animali selvatici, possono aumentare il contatto e la trasmissione di malattie infettive dagli animali a esseri umani (malattie zoonotiche) come COVID-19.

Considerando una nuova malattia da infezione che emerge nell'uomo ogni 4 mesi, il 75% di queste malattie emergenti proviene da animali, .

Ciò mostra le strette relazioni tra la salute umana, animale e ambientale.

Un ecosistema sano ci protegge da queste malattie. La biodiversità rende più difficile la diffusione dei patogeni, che prosperano fra specie uniformi, in ambienti inquinati, in assenza di zone cuscinetto naturali che pongono una distanza fra l’uomo e gli animali".

Ma purtroppo la biodiversità si sta impoverendo, non riuscendo più a farci da scudo rispetto agli agenti patogeni di origine animale.

Peraltro la tutela della biodiversità è uno dei 17 SDGs dell'Onu al 2030, un obiettivo importante dato che, secondo l’Onu, più di metà del Pil mondiale (equivalente circa a 44mila miliardi di dollari) è moderatamente o altamente dipendente dalla natura.

Inoltre più del 70% dei Paesi in Via di Sviluppo traggono il loro diretto sostentamento attraverso l’agricoltura, la pesca e altre attività fortemente dipendenti dalla natura.

Serve allora ripensareal nostro rapporto con la Natura, al fine di tutelare il Capitale Naturale globale.

Lo Staff di Rete Clima