Corte Internazionale di Giustizia fa storia: gli Stati responsabili per il cambiamento climatico!

Corte Internazionale di Giustizia fa storia: gli Stati responsabili per il cambiamento climatico!

Il 23 luglio 2025 la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite ha emesso un parere consultivo storico sul cambiamento climatico, aprendo un nuovo capitolo nella lotta globale contro la crisi climatica.

La decisione segna un punto di svolta per il diritto internazionale ambientale, affermando con chiarezza che le violazioni degli obblighi climatici da parte degli Stati possono avere conseguenze giuridiche concrete.

Questo è un passaggio storico e di importanza fondante per il contrasto al climate change, non ci siamo ancora resi conto della sua portata!

Il contesto: la richiesta delle nazioni insulari

La storica decisione nasce dall’appello presentato nel 2019 dagli studenti di Vanuatu, uno Stato insulare del Pacifico particolarmente vulnerabile all’innalzamento del livello del mare.

La richiesta è stata poi accolta e sostenuta da diverse piccole nazioni insulari.

La Corte ha risposto a due domande cruciali:

  1. Quali sono gli obblighi giuridici degli Stati in materia di tutela del clima?
  2. Quali le conseguenze legali in caso di danni ambientali significativi causati o non evitati?

I principali punti del parere

Secondo il giudice Yuji Iwasawa, presidente della Corte con sede all’Aia, gli effetti del cambiamento climatico compromettono diritti fondamentali, incluso il diritto alla vita.

Le emissioni di gas serra, ha dichiarato Iwasawa, sono inequivocabilmente causate da attività umane e rappresentano una "minaccia urgente ed esistenziale" che travalica ogni confine territoriale.

Il parere stabilisce che i governi devono prevenire i danni ambientali causati dalle emissioni climalteranti, pena la responsabilità internazionale.

È la prima volta che un organo giuridico così autorevole afferma con forza il nesso diretto tra inazione climatica e violazione dei diritti umani.

Le reazioni: nuova era per la giustizia climatica

Il ministro del clima di Vanuatu, Ralph Regenvanu, ha definito il parere come una “pietra miliare per l’azione climatica”, esprimendo l’auspicio che possa ispirare nuove azioni legali contro i grandi inquinatori.

Isole Vanuatu
Fonte: pexels.com

Implicazioni legali e globali

Questo parere consultivo, pur non vincolante, ha forte valore giuridico e politico: fornisce una base per avviare cause legali nazionali e internazionali contro governi e aziende che non rispettano gli obblighi climatici.

In un contesto in cui la giustizia climatica diventa sempre più centrale, il pronunciamento della Corte rappresenta una svolta per i diritti umani e l’ambiente a livello globale.